recensioni dischi
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TONY FORMICHELLA  "Not too long ago"
   (2008 )

Tony Formichella è un sassofonista jazz di grande rilievo nel panorama musicale italiano e internazionale. Più di quarantacinque anni di carriera per questo musicista che, quattordicenne, si appassiona allo strumento e inizia a praticarlo con un baritonista dell’Arma dei Carabinieri. I primi ingaggi seri come professionista li ottiene seguendo Little Tony. Altri artisti italiani con cui collabora sono Rino Gaetano e Antonello Venditti. Firma anche la colonna sonora del film di Carlo Verdone “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” assieme al cantante Harold Bradley, fondatore del Folkstudio di Roma. La sua vita d’avventura lo porta negli Stati Uniti e in Sudamerica, dove è a capo di varie big band locali. “Not too long ago” (Point of View Records / Halidon Distribuzione) è l’album in cui vedono la luce pezzi ancora inediti di questo artista vagabondo e straordinario. Lo affianca nella produzione il progetto Base One, in cui figurano i musicisti che hanno portato a maturazione le sonorità del disco e che, in qualche modo, hanno fatto loro il modo di suonare di Tony: Francesco Tosoni alla chitarra (ha curato anche la produzione artistica dell’album), Mauro Gavini al basso elettrico e contrabbasso, Mattia Di Cretico alla batteria, a cui si aggiunge una nutrita schiera di ospiti tra cui il già citato Harold Bradley e il pluripremiato Henry Cook, tra gli altri. L’istinto e il gusto per lo spettacolo dal vivo sono l’impronta di Tony Formichella. Il trasporto emotivo con cui suona ci porta al piano superiore dell’Arte, là dove le notevoli basi tecniche dell’artista si mettono al servizio dell’ispirazione dettata dal momento. E deve essere stato davvero un buon momento, quello delle registrazioni di “Not too long ago”: nove brani e una bonus track (l’eterna “Star Light”, in cui sembra risuonare George Gershwin). Si parte dalle suggestioni afro di “Africa” dopo uno scattante assolo di batteria, passando per le note sinuose di “Per verso Blues” e un magistrale duetto chitarra-sax o lo swing di “Saint Lawrence” (Massimo Pirone al trombone, ladies and gentlemen), per arrivare al gran giro di contrabbasso della titletrack, “Not too long ago”. Le spazzole stendono un elegante tappeto rosso sotto uno dei brani più intensi del disco, “Blue melody”, subito contrastato dal vivacissimo 4/4 rhythm’n’blues di “Soul Blues” Si avvicendano vari generi musicali: il jazz, come è ovvio. Ma l’album suona anche blues. E soul. E funky (“Shatto”, ad esempio). L’impressione è che con questo disco, Tony Formichella abbia voluto aprire il cassetto dove tiene conservate le memorie, sostare qualche tempo in sala di registrazione per permettere anche ai più sedentari di godere della sua passione e della sua bravura come musicista. Si spera soltanto di non dover attendere altri quarantacinque anni per ascoltare un nuovo disco. (Vittorio Tovoli)