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ERASURE  "Total pop! The first 40 hits"
   (2009 )

Potrebbe sembrare strano, in Italia, che gli Erasure possano arrivare ad una raccolta dove si parla di 40 successi. 40? Eppure così è, perché nella natia Britannia, ma anche altrove, il duo Clarke-Bell qualche successo lo ha anche ottenuto, tanto che non è mai stato così immediato pensare che i Depeche Mode, l’altra creatura di Vince Clarke, avesse facilmente vinto il derby.

La storia nasce a metà anni ’80, quando sorprendentemente la instabilità musicale di Clarke (che ogni anno usciva con un progetto nuovo: prima i Depeche Mode, poi gli Yazoo, infine i meno fortunati Assembly) trova ostello in questo duo che vede al suo fianco la voce di Andy Bell. Sembrano, per forza di cose, la versione light dei DM, senza atmosfere gotiche, senza continui campionamenti strumentali, ma soltanto una gran voglia di fare del pop.

Allegro ma non troppo, ricordando che l’omosessualità – e poi sieropositività di Bell – ha poi portato il duo ad una forte attività nel campo dei diritti civili. I successi arrivavano a frotte: dall’iniziale “Who needs love like that” a “Sometimes”, da “Ship of fool” (andatevela a sentire, poi sentite “Iris” di Biagio Antonacci: qualcosa lo riconoscerete) a “Chains of love”, passando poi per “Stop”, “Drama”, o il tributo agli Abba – quando non era poi così di moda – o tanti altri singoli.

L’usa e getta ideale, insomma, che poteva piacere a tutti, soprattutto in un momento in cui, per gli amanti del pop elettronico, altrove non c’era poi tanto dove andare a cercare. Clamorosamente fuori moda già il giorno dell’esordio, ma anche clamorosamente capaci di restare a galla per tanti anni, se pensiamo che il battesimo avvenne nel 1985.

C’era già stata una raccolta, nel 1992, ma poi la storia è andata ugualmente avanti, pur con le inevitabili difficoltà di chi si ergeva a paladino di un genere sempre più retro e vintage. Però, potrebbe dire Clarke, venite voi a dirmi cosa volete da me. La critica infatti, che prima lamentava un genere troppo biodegradabile e facile, ha poi ricordato quei tempi con nostalgia quando, recentemente, gli Erasure hanno cercato di esplorare altri spazi e altra musicalità.

Insomma: qui non ci troverete la storia della musica, e forse non capirete come mai, in Italia, il successo del duo è arrivato solo di sfuggita. Però ci troverete del pop puro, quello da mettere in macchina, in casa, come sottofondo di qualsiasi cosa voi facciate, e che non stonerà mai. (Enrico Faggiano)