recensioni dischi
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CRANES  "Cranes"
   (2008 )

Non sono poche le band inglesi che negli anni ’80, cavalcando l’onda della New Wave, si sono dati al goth rock. Tra le migliaia di band solo una però è riuscita ad entrare nella storia, grazie alla sua complessità, ai suoi suoni assolutamente unici ed originali che hanno conquistato il mondo dell’alternative rock, i Cranes. La musica dei Cranes è stata spesso descritta come un cocktail di gothic rock, dream pop e shoegazing: qualcosa di difficile da descrivere, impossibile da limitare in semplici definizioni, da provare, ascoltare e vivere. I Cranes si formano negli anni ’80 a Portsmouth, Inghilterra, dai fratelli Alison e Jim Shaw, che scelgono il nome della band a causa delle innumerevoli gru dei cantieri che circondano la città. La fama della band è immediata anche grazie ad Alison, che viene definita dalla nota NME “una meravigliosa sirena stretta tra le spire di pesanti chitarre horror rock”. Il successo arriva però solo nel 1992, quando The Cure scelgono i Cranes come support band per il loro tour mondiale. Durante il tour anche Roberth Smith rimane affascinato da questo giovane gruppo, e decide di produrne il seguente album. Nel 1992 arriva ''Forever'' (Dedicated) e nel 1993 ''Loved'' (Dedicated) che consacra la band nell’olimpo del goth rock. Nel 1997, subito dopo la pubblicazione di ''Population 4'' (Dedicated), la band scompare dalle scene mondiali. Anche se non c’è mai stato un annuncio ufficiale, i fans pensano di aver perso per sempre questa straordinaria band che improvvisamente cade nel silenzio. Ma si sbagliavano. Nel 2000 i Cranes ricominciano a scrivere dei pezzi, e nel 2002 esce ''Future Songs'', sotto la loro etichetta Dadaphonic, e nel 2004 segue ''Particles and Waves''. Poi, nuovamente silenzio. Ed ora, dopo un'altra lunga pausa, i Cranes sono tornati: cresciuti, maturi, si sono evoluti verso direzioni più elettroniche, ma che richiamano sempre le loro radici, il goth rock degli anni ’80 che in molti, forse troppi, ancora oggi rimpiangono.