ADAM GREEN "Sixes & sevens"
(2008 )
Le sonorità di Adam Green rimandano ad un filone che va da Leonard Cohen ed arriva sino a Richerd Hawley: solo che il tutto sembra essere passato per le mani di Jack Black (l’attore di ''School Of Rock'' che è un suo fan). Adam Green ha il gusto orchestrale di Randy Newman, le scelte melodiche di Jonathan Richman dei Modern Lovers e quell’approccio un po’ intellettuale di Joe Pernice. Arriva il quinto album in studio per il menestrello Green, e come nelle sue intenzioni vuole “fare un album che sia perfetto per essere ascoltato mentre si guida per la campagna”. Rispetto al precedente ''Jacket full of danger'', ''Sixes & Sevens'' è un lavoro più spontaneo, naturale, meno impostato. La voce qui, come ha affermato lo stesso Green, “è più da letto che da music hall”. Insomma come se il menestrello non avesse più bisogno di dimostrare le sue doti vocali. L’album è stato registrato a NY in mille location diverse: il suo appartamento, il suo studio di Brooklyn, e una scuola per bambini autistici a Jersey, gestita dalla moglie del suo storico produttore e amico Dan Myers. Insomma un lavoro molto movimentato e progressivo che ha dato vita ad un album libero, a volte quasi “ubriaco”, ma allo stesso tempo preciso e metodico. Seppure questo piccolo nuovo album di Adam Green sia venuto fuori così naturalmente, questo non significa affatto che Adam abbia rinunciato al suo lato sperimentale, e così si spiega l’incursione di un coro gospel di una chiesa di Brooklin. Una scelta a dir poco improbabile e bizzarra, ma che si inserisce perfettamente tra le mille influenze che confluiscono in questo nuovo piccolo capolavoro. Ultimo ingrediente: la partecipazione di David Campbell, arrangiatore di musicisti come Michael Jackson, Elton John e Beck.