recensioni dischi
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YETI  "The legend of Yeti Gonzales"
   (2008 )

Dopo una serie di tours di successo in Europa, Giappone, America e Regno Unito (inclusi show come supporters degli Oasis, Razorlight, Foo Fighters), ed anche un singolo Top 30 in UK, Yeti è ora pronto a conquistare i cuori di tutti gli amanti della musica mondiale con la pubblicazione del loro primo album, ''The Legend Of Yeti Gonzales''. Yeti resta fedele alle radici musicali del rock con evidenti influenze di The Flying Burrito Brothers, The Byrds, The Zombies and The Beatles. Gli Yeti si autodefiniscono ''acoustic-driven beat popcorn'', con uno spiccato sapore psichedelico anni ‘60 e tanta melodia. Ogni membro della band porta le sue proprie influenze al sound di Yeti: John Hassall ha un passato importante, era il bassista dei Libertines e suona (e scrive canzoni) con il cuore della vecchia tradizione musicale; Mark “Harmony” Underwood è un prodigio del teatro musicale e un songwriter dal gusto drammatico; Andrew D. Cannes porta un tocco di psichedelica western con i suoi tocchi elettrizzanti e le liriche epiche; il percussionista Graham Blacow dona a Yeti lo stile caratteristico degli anni 70 ed un vigore simile a quello dei Led Zeppelin. Riempendo il vuoto lasciato dalla disco-punk e dall’emo-rock, Yeti è una rinfrescante miscela di riverenza del sound rock classico, tanto stile e puro talento come solo il rock britannico può creare, tracce e suoni che arrivano diretti all’obiettivo. Il sound di Yeti è allo stesso tempo senza tempo e totalmente spontaneo, ed i critici anglosassoni lo hanno paragonato al "pre-rock" dei Beatles, di The La's, di The Kinks, The Byrds, The Coral, Stone Roses e Love.