THE CURE "Kiss me kiss me kiss me"
(1987 )
Che il regista Tim Pope non si ponesse problemi a conciare Robert Smith in tutti i modi, incurante della sua aurea da profeta del dark, ce ne eravamo già accorti nei video precedenti. Quando uscì “Why can’t I be you”, chi ancora aveva illusioni di “Faith” andò in analisi. Robert vestito da piccolo esploratore, messo dentro un costume da similgabibbo attorno ai suoi compagni, ugualmente pazzoidi come lui. Sebbene il singolo fosse la cosa forse più commerciale mai fatta dai Cure fino a quel momento, l’album che ne uscì fu un tal calderone di roba, per cui era difficile orientarsi. Doppio vinile, 18 canzoni (tante, per l’epoca) aperte dalla chitarra distorta e sguaiata di “The kiss”, che preludeva all’urlo “la tua lingua è come veleno”, che poi passava alla onirica e quasi dolce “Catch”, con video provenzale, per poi continuare in un ottovolante di commerciale (“Hot hot hot”, che fu insieme a “Why can’t I be you” ispirazione per la “Fisico bestiale” di Luca Carboni, o “Hey you”) e di astruso (“Snakepit”, “Like cockatoos”, varie ed eventuali). Ci si poteva trovare di tutto, perfino un urlo “Fight fight fight”, a fine album, che cozzava con il precedente disfattismo dei Cure (“qualche anno prima avrei gridato GIVE UP, altro che FIGHT…”, avrebbe detto Robert), e la perfect love song di “Just like heaven”, con bellissimo video di ballo con fantasma sulla scogliera degli spettri. Un bazar di musica, tutto tranne che monolitico. Ma era difficile definirlo commerciale. (Enrico Faggiano)