MODERN TALKING "Victory (The 11th album)"
(2002 )
Qualcuno, addirittura, li tacciò di essere talebani. Perché nell’anno delle Twin Towers avevano chiamato un album “America”, e l’anno dopo “Victory”. Per dire come si parlava di loro anche senza motivo. La nuova tappa della loro infinita storia discografica porta, forse, all’album più gradevole, anche ad orecchie non ipnotizzate, dal giorno della loro reunion. Certo, non è che sterzate nel loro sound ce ne fossero state, anzi. Nuovamente si torna nel mondo della Formula Uno, con “Ready for the victory” e “10 seconds to countdown”, nuovamente si leggono accenni latini (“Summer in december”), addirittura si sente un lento come “If I” che non spinge allo skip immediato sull’hifi, e si arriva ad una “Mrs. Robota” che i fans accolsero con un piccolo miracolo, dato che ricordava molto da vicino l’antica produzione del prescioglimento. Soliti falsetti, soliti testi (innumerevoli infatti le canzoni che hanno una “girl” nel titolo), niente di nuovo, quindi. Ma, potevano rispondere loro, chi ce lo chiede? L’est Europeo fagocitava i loro dischi, la Germania bene o male li mandava sempre al primo posto, e tanti fans nel mondo cercavano in tutti i modi di procacciarsi lavori che non sempre venivano distribuiti come avrebbero voluto. Ma loro, marpioni come sempre, tiravano dritto: magari evitando di incrociare per strada Robin Gibb e Alicia Bridges, dal cui mischione delle loro “Juliet” e “I love the night life” era uscita la non disprezzabile “Juliet” a firma Modern Talking. Copioni di lusso, ma la facevano sempre franca. (Enrico Faggiano)