ROKIA TRAORE' "Tchamantché"
(2008 )
Rokia Traoré è una delle nuove regine della musica africana, un’artista che trae la propria linfa vitale dall’incontro fra tradizione e modernità. Una delle star più richieste dai festival europei perché questa giovane (26 anni) strepitosa chanteuse non ha soltanto una voce da favola, ma vanta anche una presenza scenica di debordante vitalità, di travolgente energia comunicativa che contagia il pubblico nella danza e nel canto. Un volto dai tratti caratteristici, determinati, ma allo stesso tempo delicati, nello sguardo che sembra perdersi lontano, sottotitolato da una splendida voce, leggera e diafana. Rokia Traorè è sicuramente una delle migliori artiste africane apparse sulla scena internazionale in quest’ ultimo decennio. Rokia è anche una donna sensibile alle problematiche sociali. Autrice versatile e ispirata privilegia da sempre i temi di forte impatto sociale: la condizione dell’infanzia, l’emancipazione della donna, le sofferenze del suo popolo. Rokia Traorè, songwriter del Mali che scrive e interpreta canzoni, già con i primi due dischi "Mouneïssa" del '98 e "Wanita" del 2000, ha raccolto il più unanime tra i favori della critica mondiale occidentale da "Folk Roots" al "New York Times". Nel 2004 esce il suo terzo album, “Bowmboi” (con il quale ottiene grandi successi e premi), un autentico affresco sonoro di grande e profondo respiro poetico, registrato prevalentemente in Africa insieme a musicisti tradizionali, nel quale si avvale dell’apporto degli archi sofisticati del Kronos Quartet. Ora arriva con questo nuovo lavoro, 'Tchamantché' (che vuol dire Equilibrio), che segna l’ultima fase in una carriera che ha completamente stravolto la concezione della musica dell’Africa occidentale. Piace al pubblico blues, non essendo solo un disco blues, come piace a quello rock, non essendo solo un album rock, e tutto questo nonostante molti dei testi siano cantati in Bambara, un linguaggio del Mali, e solo due in francese. Il risultato? E' sicuramente uno dei migliori album di quest’anno. E’ un album che sorprende ad ogni ascolto. L’unica traccia non scritta da Rokia è una reinterpretazione del classico di Billie Holiday ‘The Man i Love’, che parte come una lento classico blues nel quale la cantante, in inglese, dimostra la sua delicata e intima vocalità, che si tramuta in una straordinaria performance scat in africano.