recensioni dischi
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PHIDGE  "It's all about to tell"
   (2008 )

Qui le cose sono fatte bene. Innanzitutto dal punto di vista formale: che una sua importanza ce l’ha sempre, checché se ne dica. Bella la cover e bello il booklet che accompagna il cd, graficamente semplice ma accattivante. Belli poi i suoni, se cominciamo a parlare di musica: registrato, mixato e prodotto da Bruno Germano dei Settlefish, il disco è stato poi masterizzato ai Saff Mastering Studios di Chicago. Tanta fatica, e (immaginiamo) anche parecchi soldi spesi: doveva quindi essere, questo, un album davvero importante. E lo è? Sì, lo è. Qui si capisce perché, anche prima dell’uscita di questo disco (il primo “vero” della band, dopo alcuni e.p.), si parlava tanto in giro dei bolognesi Phidge. C’è poi, nell’album, qualche novità: per nulla abiurato il suono indie rock dei precedenti mini-album, i ragazzi hanno fatto un notevole sforzo di ulteriore “potabilizzazione” del prodotto. Senza, però, perdere nemmeno per un attimo la propria credibilità. Diventa così, questo “It’s all about to tell”, un prodotto straordinariamente vario. Si passa dal riff ben sostenuto dell’iniziale “Dawning disaster” alle atmosfere più rilassate (e decisamente riuscite) di “A sudden spring night” e, soprattutto, della splendida “The block”. Insomma, l’Italia sta cominciando a produrre delle rock band davvero d’altissimo lignaggio, anche e soprattutto internazionale. Vedrete che presto se ne accorgeranno anche all’estero. (Andrea Rossi)