recensioni dischi
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LITTLE TAVER AND HIS CRAZY ALLIGATORS  "Almeno l'italiano sallo!"
   (2007 )

Chi è Little Taver? Se siete cinefili, dalla copertina l'avrete già riconosciuto: è Kingo, uno dei personaggi più caratteristici di "Radiofreccia", l'ottimo film di Ligabue, è quello che gira vestito come Elvis per intenderci. Ma non pensate che Little Taver sia nato da quella pellicola: è esattamente l'opposto. Il Liga ha infatti preso il Taver (personaggio già conosciutissimo a Correggio e zone limitrofe), trasportandolo di peso nel suo film. Sulle note più rock'n roll anni '50 che si possano immaginare, Little Taver, ormai da quasi 20 anni, esprime i suoi testi ironici e scanzonati, creando autentici happening live che non hanno davvero eguali. Sul palco il nostro eroe (?) riceve in ogni occasione insulti a pioggia: ma non fraintendete, fa tutto parte dello spettacolo, lui sta al gioco (anzi, lo fomenta) rispondendo e interagendo col pubblico. Dovendo fare un disco (il secondo, dopo "Vengo io?" del 2000), lo poteva fare normale? Ovviamente no. Innanzitutto il titolo, scorretto in tutti i sensi (grammatica compresa, ovvio). E poi i brani: si parte con "Una fetta di limone" dei grandi Gaber/Jannacci, e Little Taver, per non essere da meno, chiama a duettare... Platinette. Oppure reinterpreta "Walk like an egyptian" delle Bangles facendolo diventare "Il ballo della Sfinge", in compagnia di Chicco dei Montefiori Cocktail e di Franchino Aiello dei Modena City Ramblers. Queste sono le due uniche cover del cd, gli altri brani sono farina del sacco del Taver: e, vi dirò, in effetti non sono niente male. "Cyberrocker", ad esempio, ha bel "tiro", ed anche "Ricca ti odio" (dedicata al batterista Ricky/Ricca Crazy Doctor) ha un groove da paura. Insomma, Elvis Presley potrà riposare tranquillamente ancora un po', Little Taver per adesso non lo scalzerà. Ma... non ne sarei così sicuro. Perché, voi, tra "Jailhouse rock" e "Little surf" del Taver cosa scegliereste?!? (Andrea Rossi)