recensioni dischi
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BANDALIBERATORI  "Deragliamenti"
   (2007 )

"Deragliamenti" è un concept album, come si usava qualche tempo fa. Il treno, ed i suoi viaggi, divengono splendide metafore della vita: ed i testi di questo lavoro, prima ancora delle musiche (precise e ben suonate), sono in assoluto il nodo focale. C'è tanta passione, c'è tanta voglia di partecipazione in questo disco amabile: Massimo Liberatori e la sua Bandaliberatori sono moderni cantastorie, con l'innata e rara dote di prendere per mano qualsiasi tipo di ascoltatore. Parlando di gioie ma anche di dolori: "Nelle canzoni c'è la ferita, medaglia al valore di un vero soldato", canta Liberatori in "Fiori di campo", splendido bozzetto che, sin dal titolo, ricorda il miglior De Andrè. Cantautorato italiano, certo, ma anche folk e, soprattutto, blues, come se la mamma Roma, da cui l'ensemble parte, avesse scovato un insospettabile trait d'union con il Mississippi. Come se gli stornelli romani (niente a che vedere con Lando Fiorini, comunque...) potessero appaiarsi senza problemi ne' patemi ad Albert Collins o a B.B. King. E' già arrivata al 6° disco, la Bandaliberatori, e fin dal curatissimo booklet che accompagna il disco si nota un'attenzione al particolare che prelude alla maniacale costruzione riscontrabile in ogni singolo brano contenuto. Difficile consigliare l'ascolto di una canzone piuttosto di un'altra, ma forse la scrittura piena e rotonda di "Conchiglie" risulta, probabilmente, l'episodio meglio riuscito del lotto. Anche se, lo si è capito, il livello è talmente alto che si può davvero pescare a caso. O, meglio, è più semplice ascoltarselo tutto, questo disco. Del resto, tornando infine alla metafore di cui si trattava all'inizio su treni, rotaie e percorsi di vita, il viaggio va compiuto tutto, per intero, o no? (Andrea Rossi)