ZIBBA E ALMALIBRE "Senza smettere di far rumore"
(2007 )
Non conoscevo Zibba. Non solo: l'immagine di copertina, ed anche lo stesso nome del gruppo (Zibba e Almalibre), mi avevano fatto pensare ad un ensemble hip hop. Niente di più falso: c'è tanta, tanta musica dentro questo "Senza smettere di far rumore", tranne che (appunto) rap e hip hop. C'è rock che si trasforma in reggae e poi ritorna rock (ascoltare "Real" per credere), c'è ottima scrittura italiana ("Anche se oggi piove", soprattutto "Neve d'estate"), c'è pure pop, jazz che diventa swing e poi diventa rock ("Cielo") ed anche folk-ska ("Margherita"), c'è più in generale una scrittura precisa e puntuale, e splendidamente accattivante. C'è soprattutto una scrittura matura. Andando a curiosare nel background dell'artista genovese, si capisce perché: è addirittura dal '92 che Zibba lavora sulle proprie note, e dal '98 lo fa insieme agli Almalibre: e quindi questo disco, registrato all'interno di un teatro, pur essendo solo il loro secondo lavoro (l'esordio è avvenuto con "L'ultimo giorno" nel 2003), è figlio di 15 anni esatti di musica. Spiegatelo ai Finley... In definitiva, è stato imperdonabile non conoscere Zibba. Me ne dispiace sinceramente. Ma vedrò di porre rimedio, e di ascoltare questo disco fino allo sfinimento. E, sapete? Ne ho proprio voglia. (Andrea Rossi)