recensioni dischi
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KIDDYCAR  "Forget about"
   (2007 )

Gli aretini Kiddycar sono riusciti a sorprenderci. Non poco. Il loro album di debutto "Forget about" è una piccola-grande chicca, capace di regalare momenti realmente estatici. Condotto per mano dalla splendida voce di Valentina Cidda, l'ascoltatore stacca i piedi da terra ai primi secondi dell'iniziale 'Human logic", e non li appoggia a terra sino alle note conclusive dell'ultimo brano (un girotondo cantato insieme al grande Andrea Chimenti). Ma questo appoggiare i piedi a terra è finalizzato esclusivamente al tornare all'impianto stereo per spingere di nuovo 'play' sul lettore, per reimmergersi di nuovo nel fatato mondo dei Kiddycar. Senza fare antipatici paragoni (reali, però), se un album come questo l'avesse prodotto qualche band inglese di fama, il mondo starebbe gridando al miracolo. Noi lo facciamo ugualmente, anche se Arezzo non è Londra ne' Liverpool. Il quieto sussurrare di Valentina Cidda è accarezzante ed ammaliante, come poche altre volte ci è capitato di ascoltare. Ugualmente la sapiente miscela di acustico e di elettronico che la band ha saputo mettere a fuoco ha davvero del prodigioso. Il tutto ha inizio una decina d'anni fa, nel 1998, quando, con il nome di Kriminal Bit vede la luce il primo abbozzo di ciò che, poi, diverranno i Kiddycar. Dopo diversi anni di lavoro, succede che nel 2005, a Simon Chiappelli, Paolo Ferri e Stefano Santoni si aggiunge la poliedrica personalità di Valentina Cidda, già attiva nel campo del cinema, del teatro e, ovviamente, in ambito musicale. Il risultato è questo 'Forget about', che pone i Kiddycar all'attenzione non solo italiana ma anche estera: il disco è infatti distribuito anche in Francia, Svizzera e Giappone. Meglio così: quando l'Italia produce queste perle, è meglio che lo sappia più gente possibile. (Andrea Rossi)