LA BANDA DI PIAZZA CARICAMENTO "Babelsound"
(2008 )
Che succede se mettete insieme 17 (sì, esatto, 17) musicisti, provenienti dai più remoti angoli della terra, e li fate parlare la lingua comune della musica? E' presto detto: o ne esce un guazzabuglio mai visto (o, meglio, mai sentito), oppure ne esce qualcosa di autenticamente straordinario. L'esperimento della Banda di Piazza Caricamento riesce nella seconda possibilità: quella, cioè, di rendere possibile l'impossibile. Di rendere mondi diversissimi e lontanissimi, un solo mondo. Non è poco. Ciò che ne esce è ben spiegato dal riuscito titolo del disco: Babelsound. La torre di Babele musicale. Congas cubane, darabouka e djembe africani, a rappresentare la tradizione dei rispettivi paesi, per poi svoltare improvvisamente verso il rap delle grandi metropoli occidentali, unito alle melodie vocali dell'Europa dell'est, del Brasile, dell'India e dell'Italia. Certo, anche dell'Italia, terra nella quale è avvenuto questo magico mix di culture e di note provenienti da tutto il mondo. Anzi, per la precisione il tutto è nato a Genova, città multietnica come poche altre, per spostarsi in giro per lo Stivale, e per il mondo intero: lo scorso inverno la Banda è stata addirittura chiamata ad aprire la XXIV edizione del Festival Internazionale di Sarajevo. Va da se' che i paragoni con l'ormai celeberrima Orchestra di Piazza Vittorio (proveniente invece da Roma) possano scaturire facilmente. Peccato che Davide Ferrari, il deus ex machina della Banda di Piazza Caricamento, ormai da vent’anni stia facendo questo: unire, cioè, la musiche del mondo. Nessuna competitività, comunque, tra le due realtà, nessuna gara a chi sia arrivato prima, al punto che l'Orchestra romana ha già fatto sapere che gradirebbe collaborare con la Banda genovese. Se non è integrazione questa... (Andrea Rossi)