recensioni dischi
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DENY  "Sharing ghosts"
   (2007 )

Ennesimo, ottimo prodotto proveniente dalla struttura di Paolo Messere (in assoluto uno dei più ispirati music maker nostrani), gli irpini Deny mettono a segno un album d’esordio vario e centrato. Echi pinkfloydiani, improvvise aperture blues, inframmezzate da chitarre noise rock: questi quattro ragazzi non si (ci) fanno mancare niente. Ma per realizzare questo riuscito ensemble, questo “melting pot” (come lo chiamerebbe qualche saccente musicologo), i Deny riescono a non perdere la propria strada, il loro minimo comun denominatore. In altre parole, rimangono loro stessi, invece che stravolgersi tra tanta carne al fuoco. “Leave me high” è probabilmente il punto più alto dell’album, con le tastiere di Mariano Festa a chiudere un brano d’atmosfera e di grande impatto, ma “New song” è il più riuscito esperimento di "potabilizzazione" del proprio sound. I Sonic Youth sorrideranno soddisfatti, probabilmente immaginando quanti loro ascolti abbiamo forgiato questi quattro ragazzi; ma lo stesso potrebbero dirlo Yellow Swans, Television, Boards of Canada, Karate, ed anche gli Ulan Bator dello stesso Messere. E se, invece, a forgiare le band del futuro fossero i Deny? (Andrea Rossi)