recensioni dischi
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MARIO BARGNA  "Prova a prendermi"
   (2008 )

Quest'album è stato anticipato la scorsa estate dall’esordio radiofonico del singolo “Seguimi sulla A14” e dal nuovo estratto “Morrison Hotel”, brano che trae ispirazione dal titolo dell’album dei The Doors pubblicato nel 1970, da quel luogo immaginario, personale e segreto che ha influenzato generazioni di persone. Questo disco mette a fuoco il mondo, al positivo, di un giovane ragazzo attraverso 10 canzoni che hanno come filo conduttore i sentimenti più profondi che caratterizzano l’esistenza: il farsi travolgere dalle emozioni e viverle intensamente (“Al di sopra delle nuvole”), l’intimità dell’amore (“Luna crescente”, “Dal caldo al tiepido”), la passione per la musica interpretata come rifugio e valvola di serenità (“Re minore”), dubbi e interrogativi generazionali (“Giovani di plastica” “Bolla di sapone”), la realizzazione dei propri sogni (“Prova a prendermi”), la ricerca di se stessi (“Morrison Hotel”). Un album con una forte valenza autobiografica, fra le cui note si possono sentire gli aspetti più intimi della personalità di Mario. Un racconto della quotidianità che si snoda intorno a storie di vita di ragazzi del nostro tempo, fatte di sentimenti, sogni, gioie e tormenti amorosi. Quasi 2 anni per dare alle canzoni una veste ricca ma non sovrabbondante, varia ma non disomogenea, arrangiamenti pensati nello stesso segno della spontaneità e immediatezza dell’ispirazione. "Prova a prendermi" è certamente un disco pop rock cantautorale con influenze punk (“Katie” e “Giovani di Plastica”) che ci riportano agli esordi discografici dell’artista; un viaggio nelle sonorità, ricco di sfumature e di un’energia sorprendente, fatta di pochi suoni ma vigorosi e veloci. Importanti e prestigiose sono le collaborazioni che hanno dato vita a questo disco: Gatto Panceri nella stesura del testo di “Morrison Hotel”, Alberto Fortis al pianoforte di “Luna crescente”, Umberto Iervolino alla produzione artistica insieme a Enrico Palmosi (“Katie” e “Giovani di Plastica”), Lele Melotti alla batteria, Giorgio Secco alla chitarre (da segnalare in “Morrison Hotel” la chitarra solista di Stefano “Brando” Brandoni), Lorenzo Poli al basso e lo stesso Umberto Iervolino alle tastiere.