recensioni dischi
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ARTURO ANNECCHINO  "Midnight piano"
   (2007 )

Giovanni Allevi ha compiuto un autentico miracolo: quello di "sdoganare" la musica classica odierna. Forse, come dice Jovanotti (che di Allevi è stato il primo scopritore ed estimatore), è arrivata l'ora che la musica classica sia liberata dalle etichette e chiamata semplicemente "musica". In effetti è difficile ricondurre questi dischi di "piano solo" alla vera e propria musica classica: spezzoni solistici di pianoforte compaiono da sempre, del resto, all'interno di brani della cosiddetta "musica leggera". Quindi, alfine, è bello vedere ora frotte di giovani e giovanissimi seguire, ammaliati, le note suadenti di questi artisti, finalmente assurti alle grandi platee dopo anni di semianonimato. Non solo Allevi, quindi, ma anche l'altrettanto celebre Ludovico Einaudi, il bravo Matteo Giorgioni da Bologna, ed ora anche Arturo Annecchino, da sempre tra i più prolifici ed apprezzati autori italiani di musica per il teatro: ha collaborato con importanti personaggi della scena italiana e internazionale, come Lindsey Kemp, il geniale regista Peter Stein, Alfredo Arias, Susan Sontag, Glauco Mauri e Luigi Squarzina. La novità, portata da questo "Midnight piano", è che Annecchino (che è nato a Caracas) esce per la prima volta allo scoperto sulla scena, ed interpreta al pianoforte la sua musica. Era ora, viene da dire dopo l'ascolto di questo disco, che non riesce proprio a lasciare indifferente l'ascoltatore: 10 ninnenanne per solo pianoforte, da ascoltare nella magia della mezzanotte, e presentate in anteprima mondiale a Sarajevo, nell'ambito della 47° edizione del MESS (Festival internazionale di teatro), con due concerti svolti, ovviamente, a mezzanotte. Un disco diretto, ben confezionato, a cominciare dalla bella copertina che porta la firma dell’artista Gianni Dessì. Musica vera, musica che riappacifica con il mondo. Difficile chiedere di più ad un disco. (Andrea Rossi)