recensioni dischi
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INTERPRETI VARI  "Breakfast Club"
   (2007 )

"Breakfast Club" non è solo una compilation. "Breakfast Club" è un vero e proprio progetto, nel quale musiche ed ambientazioni sono legate indissolubilmente alle città più importanti del mondo: da New York a Nairobi, da Roma a Marrakech, da Sidney a Bombay, tutto l'orbe terrario è attraversato da queste musiche, da queste note suadenti che uniscono le varie zone della terra per un'unica vampata musicale. Il viaggio che questi brani conducono nella mente dell'ascoltatore è così pregnante che, forse per la prima volta nella storia delle 7 note, gli interpreti dei rispettivi brani passano in secondo piano. Al punto che, ci crediate o no, gli artisti non compaiono sulla cover, e nemmeno sul retro di copertina. Scovate questa bella compilation in qualche negozio, oppure on line, e controllate se per caso vi sto prendendo in giro. Il brano n°1 è "What do you feel - New York", il n°2 è "Le bateaux sur la seine - Paris", e così via sino alla 15esima ed ultima traccia, "Oriental mind - Bombay". Senza, quindi, nemmeno un cenno agli esecutori. Solo scorrendo il booklet interno si scoprono i nomi degli interpreti: che, tra l'altro, non sono esattamente gli ultimi arrivati. Il parterre è infatti formato da autentici numeri 1 del genere come St.Clair, Jazzistic, Brass, Evandro Reis e via dicendo. Non è pazzia, credetemi: è un progetto vero, che rende comprensibile anche una scelta come questa, di omettere gli artisti in questione, cosa assolutamente inaccettabile nella normalità. Il lunghissimo volo di "Breakfast Club" passa attraverso il lounge, il chill out, il jazz più nuovo e sperimentale, l’acid jazz e le influenze etniche, ed è il primo capitolo di una collana, denominata "World Series", che l'etichetta New Music ha pensato come viaggio infinito attraverso la musica attuale, elegante ed evocativa, dove il movimento geografico diventa quindi spunto ed influenza artistica. Il progetto è, infine, assolutamente vincente, e gradevole anche per orecchie avvezze a tutt'altri generi. Provare per credere. (Andrea Rossi)