ULTIMAVERA "Dimore"
(2007 )
Se la prima cosa che salta agli occhi (pardon, alle orecchie), nell'ascolto delle 5 tracce di questo EP, è un rock sanguigno, pulsante e vitale, ciò che si coglie un po' più tardi, ma che non manca di stupire e di avvincere, è la straordinaria attenzione confluita nei testi. Ne viene fuori un risultato esaltante, unico ed ammaliante, che rende "Dimore" degli Ultimavera (ovvio ribaltamento della parola Primavera) uno dei dischi migliori arrivatici da parecchio tempo in qua. E ce ne arrivano tanti... Ironia, arguzia e padronanza sono i 3 termini che si ricavano dall'ascolto dei 5 brani in questione, e (attenzione) questa descrizione corrisponde ugualmente sia alle parole che alle musiche. Un tutt'uno di straordinaria uniformità e, al tempo stesso, di stupefacente elasticità: come se, ad ogni successivo ascolto, la materia in questione si trasformasse sotto i nostri occhi (ancora pardon, davanti alle nostre orecchie). Come se, insomma, questo EP fosse composto non da 5 brani ma da 50. Merito anche (soprattutto?) della pre-produzione dell'ottimo Roberto Vernetti, spina dorsale degli Aeroplanitaliani e poi produttore di Casino Royale, Almamegretta, Delta V ed Elisa, premiato al MEI (Meeting Etichette Indipendenti) nel 2005 come miglior produttore artistico dell'anno. Non è un lavoro da poco, alla fin fine, quello che ci sottopongono gli Ultimavera. E', soprattutto, questo, un lavoro intelligente. Senza che questa intelligenza (decisamente superiore alla media musicale tricolore) renda anche solo per un attimo poco fruibile il prodotto. Gustatevi "Pornocrazia", o "Santodromo", e vi stupirete. Qui c'è la nuova musica italiana. (Andrea Rossi)