RICKY PORTERA "Ci sono cose..."
(2007 )
Pochi amano la storia, dal punto di vista scolastico. Altro è per la musica, le cui pagine passate sono (giustamente) amate e conosciute. Un po' perché la musica, quella bella, non ha età, e soprattutto perché dalle note del passato si ricava la musica odierna. Cosa che, a ben pensare, vale anche per la storia "vera", nella quale l'attuale, l'odierno, nasce dal passato e lo cementa. Ma questo è tutto un altro discorso, che lasciamo volutamente ad altri. Tornando alle sette note, nella storia della musica italiana gli Stadio hanno avuto ed hanno tuttora un posto predominante: suonano insieme dal 1977, anche se allora erano semplicemente i turnisti di Lucio Dalla, per la prima volta insieme nell'album 'Com'è profondo il mare'. Nel 1979 accompagnano Lucio e Francesco De Gregori nel 'Banana Republic Tour', ed è lì che nasce l'idea di formare un gruppo vero e proprio. C'è l'amicizia, c'è la voglia di fare musica insieme. C'è soprattutto una tecnica pazzesca: si tratta praticamente dei migliori session men tricolori. Nel 1980 esce così la loro prima canzone, dal titolo decisamente controcorrente (soprattutto a quell'epoca, ma non solo) di 'Grande figlio di puttana', dedicata bonariamente al chitarrista della band, lo stupefacente Ricky Portera, donnaiolo incallito ed amatissimo da tutti, gruppo compreso. Un personaggio, dice la leggenda, capace a soli tredici anni di fare da spalla con la sua band al concerto dei mitici Colosseum, intrattenendo il pubblico con una performance solista di venti minuti (!), performance che gli fece guadagnare una jam con i grandi Uriah Heep. Sei anni dopo l'album d'esordio degli Stadio, quindi nel 1986, Ricky Portera esce dal gruppo. Senza litigi, senza piatti contro i muri, solo perché entrambi (Ricky ed il gruppo) cercano e vogliono strade diverse. Portera realizza un primo album solista (intitolato semplicemente con il suo nome e cognome), continua a suonare ed a scrivere per i grandi della musica italiana, e partecipa al gruppo Custodie Cautelari, formato dai 6 migliori chitarristi italiani, con i quali svolge un intenso tour: da questa esperienza nasce anche un CD live dal titolo "La notte delle chitarre". E arriviamo così al 2007, che porta in dote questo nuovo album, "Ci sono cose...", nel quale Portera aggiunge diverse frecce alla propria faretra (tutte riuscite, va detto), senza dimenticarsi di citare il proprio passato, come spalla dei più grandi (ne "La sera dei miracoli" del grande Dalla, in questa nuova versione cantata a 2 voci proprio con Lucio), come componente degli Stadio (con la ripresa della sottovalutata "Canzoni alla radio", uno dei più bei testi scritti da Luca Carboni, qui eseguita in duetto con l'amico Gaetano Curreri), ed anche della propria carriera solista, con la riproposizione dell'energica "Troppo sesso", già brano di punta del primo album. Tra i brani nuovi svettano con facilità la title track "Ci sono cose...", la rockeggiante "Bastardo dentro" (cantata insieme a Freak Antoni degli Skiantos), la sognante "Impressioni d'autore n°1" e l'intensa "Un'emozione": e al di là dell'ottimo livello sonoro e di scrittura, ciò che emerge con decisione da questo disco è l'immutata voglia di suonare dell'artista, condivisa con decine e decine di ospiti eccellenti, pronti a collaborare in questo lavoro, quali Vasco Rossi, Lucio Dalla, Guido Elmi, Aida Cooper, Daniele Tedeschi, Claudio 'Galina' Golinelli, Frank Nemola, Greg Bissonette, Vinnie C., Freak Antoni, Derek Wilson, Maurizio Solieri, Dandy Bestia, Gaetano Curreri, e chi più ne ha più ne metta. Chi altri avrebbe potuto riuscirci? (Andrea Rossi)