recensioni dischi
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LELIO PADOVANI  "Chasing the muse"
   (2007 )

Abbiamo già avuto modo di parlarvi di Lelio Padovani, in occasione di "The big picture", il suo bell'album del 2005. Ne torniamo volentieri a parlare, ora che Padovani si rifà vivo con un nuovo disco, questo "Chasing the muse", che non solo ribadisce le belle cose evidenziate con la precedente prova, ma addirittura le amplia e, se possibile, le completa. Ancora una volta a farla da padrona è la grande tecnica chitarristica dell'autore: Padovani insegna chitarra rock all’Accademia di Musica Moderna di Modena e Piacenza, alla Lizard di Padova ed alla Ritmika di Parma, la sua città natale. Ma, come in "The big picture", anche stavolta non siamo di fronte ad un mero esercizio di bravura, destinato puramente agli addetti ai lavori, ai chitarristi di qualsiasi capacità o esperienza, bensì ad un lavoro composito, vario, e straordinariamente pronto a qualsiasi orecchio. "Chasing the muse" è, insomma, un disco "vero" al 100%, nel senso che è potabile per qualsiasi ascolto, che (per banalizzare) può finire su qualsiasi i-Pod o su qualsiasi lettore, nonostanti si tratti di un album strumentale. Echeggiano ancora (per fortuna!) i numi tutelari del genere, da Steve Vai a Daryl Stuermer, da Joe Satriani a Vinnie Moore, ma lo stile è personale, il suono è "alla Padovani", e questo è un complimento non da poco per un virtuoso come lui. Da segnalare "Light and shadow", con un incedere rock di tutto rispetto, e soprattutto “Rainy”, dolce e sognante ballad, già pronta per qualsiasi airplay radiofonico, in cui la chitarra ricorda il grande Steve Hackett a tal punto che ci si attende che, da un momento all'altro, irrompa la voce di Peter Gabriel (o di Phil Collins, se preferite). Non succede, ovviamente, ma va bene così. Per chi invece si avvicinerà a questo disco con un approccio "di studio", per i chitarristi insomma, va segnalato che sul sito dell'artista (www.leliopadovani.com) sono presenti diverse lezioni e moduli scaricabili. Forse non vi serviranno a diventare come lui (di Padovani ce n'è uno solo, evidentemente), ma di certo vi aiuteranno a comprendere maggiormente il vostro strumento. E potrebbe essere l'inizio di un grande amore musicale. (Andrea Rossi)