CRANIMO "Cranimo"
(2007 )
I Cranimo sono una valente e promettente band metal-crossover italiana, arrivata in questo caso al
primo lavoro. E se c'è una cosa che salta subito agli occhi, è come, per lunghi tratti dei 53
minuti della proposta, paia davvero poco credibile di trovarsi davanti alla prima
prova dei 4 ragazzi. C'è infatti una maturità di fondo decisamente confortante, per chi
ascolta, e grandemente promettente per il futuro della band. Il tutto in un genere, quello
metal-crossover appunto, nel quale non è esattamente facilissimo dimostrare maturità compositiva,
dal momento che è purtroppo semplice e frequente scivolare nel "già sentito", nei clichè
e nei parametri che riconducono subito ad altri ensemble. Il fulcro dei Cranimo sono
sicuramente Giuseppe "Mose's" Sirianni (voce e, soprattutto, quasi tutti i testi dei 15 brani)
e Rubens "Rebus" Piacente (chitarre e composizione musicale di tutto il lavoro), ma non è,
in effetti, che i rimanenti Danilo "Das" Sirianni ed Antonio "Aktros" Paola passassero da lì
per caso. I 4 mettono infatti assieme un muro sonoro di tutto rispetto, al punto che viene
davvero voglia di ascoltarli dal vivo, per controllare se i bei suoni che escono dal lettore cd
inserendo quest'album sono frutto solo di un ottimo lavoro di produzione e masterizzazione
o se, invece, siamo in presenza di strumentisti con ottimi... attributi (in senso musicale,
è ovvio...). A pelle, propenderei per questa seconda ipotesi. Il cantato, inizialmente quasi declamatorio e poi addirittura struggente di Mose's,
è il completamento preciso di musiche rotonde, e straordinariamente varie, almeno
rispetto ai canoni usuali del genere. E la scelta di cantare in italiano è giusta 2 volte:
innanzitutto perché dimostra, ce ne fosse ancora bisogno, che il nostro idioma non ha
nessun problema, se ben trattato, ad essere infilato compiutamente in qualsiasi musica.
E in secondo luogo perché le liriche sono decisamente un punto a favore della proposta, e
"seppellirle" sotto una lingua straniera, con la quale pochi sarebbero stati in grado di
percepire tutte le sfumature, sarebbe stato davvero un gran peccato. Lasciatemi, da
ultimo, un'annotazione che mi fa particolarmente piacere. Il primo ringraziamento che la
band rivolge nelle note del booklet è a... Dio. In un mondo musicale nel quale essere (o
apparire) dannati ed irrispettosi fa parte del gioco, questa mi pare una presa di posizione straordinariamente forte, e
decisamente sottolineabile in chiave positiva. Anche perché, magari, potrebbe esserci
qualche deficiente che potrà permettersi di ironizzare su queste dichiarazioni, forte di una
cultura metal più propensa al demoniaco che all'inverso. Se sarà così, peggio per lui. Mi
pare che i Cranimo se ne freghino altamente. Io sto con loro. (Andrea Rossi)