recensioni dischi
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FISH OF APRIL  "Violet pharmacy"
   (2007 )

Intanto una precisazione immediata: il "Pesce d'Aprile" depositario del progetto non è un gruppo ma un cantautore. Lo pseudonimo farebbe, appunto, pensare ad una band in vena di scherzi, stile Elio e le Storie Tese o Tonio Scatigna e la Gatta da Pelare: niente di tutto questo, qui non si ride granchè, qui si fa terribilmente sul serio. Intanto: i protagonisti assoluti di questo disco sono... i cavalli. Il cantautore in oggetto all'anagrafe fa Alessio Pinto, è scrittore, giornalista e musicista, ed è (appunto) un grandissimo appassionato di cavalli, come si evince senza troppe difficoltà dalla bella copertina. Tutto qui? No di certo. L'opening act, "Distant way", recita inizialmente (in perfetto italiano, in un disco totalmente cantato in inglese): "I cavalli sono alle gabbie di partenza: partiti!". Il disco che principia, quindi, non è altro che una trafila di brani (cavalli) pronti a scattare al via. Poi, non bastasse, le canzoni dell'album sono "Distant way", "Ancus Martius", "Extraordinaire", "Namid Grey", "Falbrav", "Lautarj", "Electrocutionist", "Gentlewave", "Rockmaster", "Balabiot", che, manco a dirlo, sono tutti nomi di noti cavalli. E, infine, il disco, da quale etichetta sarà prodotto? Ma da quella di Paolo Messere (dei Blessed Child Opera), che si chiama... Seahorse (cavallo marino) Recordings, che diamine! Fissato per gli equini? Non lo so. E' più facile da sapere che Alessio, o Fish of April, o come cavolo volete chiamarlo, ci sa fare. E sforna, quindi, un disco compatto, duro, ben composto e ben suonato. Un album che, qua e là, ricorda Beck, Nick Cave ma anche e soprattutto la corrente new wave anni '80: Wire, Joy Division/New Order, Cure e addirittura i Bauhaus. Musica dura, ma fatta col cuore, e con l'anima. "Lautarj" è un brano che avrebbe fatto innamorare il miglior Bowie (che, magari, l'avrebbe regalato ad Iggy Pop, sperando di ottenerne in cambio ciò che tutti immaginate...). Poi si va ancora più indietro: ascoltate "Gentlewave" e giurate che non vi è venuto in mente Jim Morrison. Se avete il coraggio di farlo, state mentendo spudoratamente. Poi prendete il tutto, i suoni, le citazioni, i fraseggi musicali del secolo scorso, e sbatteteli senza ritegno nel nuovo millennio. Ciò che ne verrà fuori avrà un nome e un cognome: Fish of April. O Alessio Pinto, o come diavolo vorrà essere chiamato. Poco importa. L'effetto è assicurato, ed è ottimo. (Andrea Rossi)