recensioni dischi
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MAROON 5  "It won't be soon before long"
   (2007 )

E poi qualcuno dice che il successo non ti cambia la vita. Cinque anni fa arrivò "Songs about Jane", ed i Maroon 5 divennero, dalla sera alla mattina, dei numeri uno in tutto il mondo. 10 milioni di copie vendute sarebbero state tantissime anni fa, ora sono una roba spropositata, assolutamente fuori mercato: eppure i ragazzi le hanno vendute con tranquillità, senza spremersi in singoli a raffica od orride versioni remix. Così 5 anni sono divenuti normali, quasi scontati, da attendere prima di un nuovo disco vero e proprio, questo "It Won't Be Soon Before Long". Nel mezzo ci sono state faccende anche serie (il batterista Ryan Dusick ha lasciato la band per un problema muscolare alle braccia), e per questo sono arrivati cd live, dvd e chi più ne ha più ne metta, idee scaturite (probabilmente più dalla casa discografica che dal gruppo) per ammazzare l'attesa. Attesa che, ora possiamo dirlo, è stata ben ripagata. Siamo infatti di fronte ad un'altra perla, ad un'album sicuramente diverso dal precedente ma terribilmente, audacemente vero, studiato ed ideato nei minimi particolari, con cura quasi maniacale, ma senza che venisse perduto un milligrammo della spontaneità e della voglia di giocare tipiche del primo disco. Stavolta il "gioco" è quello delle citazioni, tra cori alla Michael Jackson qua e là, tra intro chitarristici alla Police ("Won't go home without you" e "Not falling apart" richiamerebbero "Every breath you take" anche ad un sordo) e richiami vari ad altri artisti, con citazioni per personaggi diametralmente opposti, partendo da Peter Gabriel ed arrivando addirittura a... Justin Timberlake. Ma non fatevi sviare, questo non è un album in cui si scopiazza qua e là, non è un disco di semi-cover: non è che dietro le citazioni si nascondano poche idee e confuse. Tutt'altro. I Maroon 5 si prendono poco sul serio, è tutto qui. Senza accorgersi, probabilmente, che "Makes me wonder", "Wake Up Call" e "Won't Go Home Without You" sono piccole-grandi perle. Senza capire come mai le charts di tutto il mondo li abbiano subito riportati là dove li avevano lasciati: in vetta. E' facile che i ragazzi si chiederanno come mai, anche stavolta, il globo si sia innamorato del loro album. Come Leonardo Da Vinci si stupiva del clamore generato dalle sue invenzioni. La forza dei geni, in fondo, è questa. (Andrea Rossi)