recensioni dischi
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WEIRD AL YANKOVIC  "Even worse"
   (1988 )

Fisarmonica a tracolla, cominciò a farsi notare con una parodia di “My Sharona” che divenne, nel suo mondo, “My Bologna” (anzi, “My Bolona”, come pronunciano gli americheni), storia di un affamato di mortadella. La cosa funzionò, e la formula venne dal soggetto utilizzata lungo tutta la sua carriera, fatta di album dove canzoni originali e cover parodiate lo portarono al successo. Questo disco, anche dalla copertina palesemente ispirato al quasi contemporaneo “Cattivo” di Michael Jackson (“Lui è cattivo? Io sono anche peggio”, avrebbe titolato Al), è stato forse l’unico ad avere un po’ di appeal fuori dagli States. Perché, chiaramente, portare in un mondo non anglofono le sue barzellette non era facile. Meglio a video, dove le sue “Eat it”, “Like a surgeon” e compagnia bella riuscivano in qualche modo ad avere visibilità, per la più facile comprensione delle gag visive a quelle acustiche. Grande successo americano, per lui, che fa pensare al fatto che, dalle nostre parti, il genere non sia mai realmente riuscito a diventare oggetto di classifiche, restando sempre isolato nel mondo del cabaret. Le lasagne verdi di Stefano Nosei, ad esempio, non hanno mai avuto sogni di classifica, mentre maggiore successo avrebbe meritato un “Tony Tammaro” le cui rivisitazioni non sono mai andate oltre la Campania. Eppure “Mio fratello fuma a scroc” avrebbe fatto ridere anche Ivano Fossati, mentre la sua “Teorema” riusciva ad essere ancora più credibile di quella sdolcinata di Ferradini. Loro nisba: Yankovic spopolò anche ad Hollywood. Non è giusto. (Enrico Faggiano)