recensioni dischi
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SILVIA SALEMI  "Il mutevole abitante del mio solito involucro"
   (2007 )

Ritorno di Silvia Salemi, dopo quasi 4 anni di silenzio: 4 anni passati a svolgere il più bel mestiere del mondo, quello di mamma. Non è mai stato un rapporto facile, quello della Salemi con le classifiche: autrice di proposte vere, incapace (per fortuna) di scendere a compromessi, Silvia ha avuto sinora in carriera poche hits nel senso stretto del termine, da "A casa di Luca" (10 anni fa premio della Critica a Sanremo) a "Stai con me stanotte", fino ad arrivare all'altro brano sanremese "Nel cuore delle donne", con il quale si congedò dal pubblico nel 2004. Pochi veri successi, dicevamo, a fronte invece di un numero notevolissimo di belle canzoni proposte. Ad esempio il suo 4° album ("L'arancia", del 2000), nato da una collaborazione tra Tore Johansson (già produttore dei Cardigans) ed il suo storico braccio destro artistico Giampiero Artegiani, era praticamente una miniera infinita di brani validi: “La parola amore”, “E' già settembre” e “E ci batteva il sole” furono i singoli estratti, ma si poteva davvero scegliere a caso, talmente alto era il livello del disco. La speranza per questo nuovo album (che come il singolo porta l'inusuale e poetico titolo de "Il mutevole abitante del mio solito involucro") è che possa finalmente far raccogliere alla Salemi il giusto tributo. Del resto, se avesse puntato maggiormente sull'aspetto fisico (notevole davvero), forse sarebbe già una numero 1. Non l'ha fatto, per coerenza: motivo in più, questo, per ammirarla. "E viene sera" e "Ormai" dimostrano quanta classe, quanta poesia ma anche quanto mestiere ci sia nella Salemi e nel suo rodato manipolo di aiutanti. E' ora che tutto questo venga premiato. (Andrea Rossi)