PATRIZIA LAQUIDARA "Funambola"
(2007 )
Patrizia Laquidara sta conquistando un posto importante nel panorama musicale italiano. Quattro anno or sono, ci fu Sanremo e "Lividi e fiori", brano che si aggiudicò il Premio della critica Mia Martini ed il premio Alex Baroni per la miglior interpretazione, e che colpì non poco, soprattutto perché suffragato successivamente da un album riuscito e variegato come “Indirizzo portoghese”. Prima di quell'exploit c'era stato un album-omaggio al Brasile come "Para voce querido cae", ed anche alcuni riconoscimenti al Premio Città di Recanati. Poi invece, dopo Sanremo, c'è stata nel 2005 la partecipazione alla colonna sonora del film 'Manuale d'amore' di Giovanni Veronesi con il brano "Noite e Luar" e la cover di "Parlami d'amore Mariù" realizzata insieme a Tony Canto, il chitarrista degli Arancia Sonora di Mario Venuti. Infine, qualche mese fa, Patrizia si è riaffacciata nel mondo delle 7 noti tricolori con una innovativa versione de "La cattiva strada" di De Gregori, brano reinventato insieme ai bravi Sur per la compilation "Con quali occhi". E, ora, questo disco: un gioiello, senz'ombra di dubbio. Dodici brani inediti, alcuni dei quali sono stati scritti per lei da personaggi importanti come Pacifico, Giulio Casale, Kaballà e Joe Barbieri. Non fatevi fuorviare da questo dato: nonostante la presenza di tali compagni di viaggio e di scrittura, la Laquidara è, soprattutto, autrice. I brani in questione, anche quando scritti insieme ad altri importanti autori, sono totalmente suoi: si nota immediatamente, al primo ascolto, che li veste perfettamente, come abiti perfetti sul suo bel corpo (vedere copertina per controllare). Siamo, quindi, di fronte ad un personaggio vero, al quale non è esagerato delegare buona parte della musica italiana al femminile per l'immediato futuro e, soprattutto, per gli anni a venire. Così devono averla pensata in tanti, dal momento che quest'album è stato registrato a New York con musicisti come Mauro Refosco, percussionista leader del super gruppo Forró in the Dark (già con i Lounge Lizard e collaboratore collaudato di David Byrne e Bebel Gilberto), o come il chitarrista statunitense Smokey Hormel, talento unico ed eclettico più volte al fianco di Beck e di Tom Waits. Il tutto, inoltre, sotto l’attenta produzione di due mostri sacri come Arto Lindsay e Patrick Dillett, autori di produzioni stellari per Mariah Carey, David Byrne, Mary J. Blige, Caetano Veloso, Marisa Monte, Laurie Anderson e Carlinhos Brown. Il tutto per un disco che sarà pubblicato anche in Giappone e Portogallo. Non esattamente, quindi, un progetto qualunque. Arie internazionali, a tratti brasiliano-portoghesi, per una scrittura, invece, totalmente italiana, nei tratti e nelle scelte stilistiche. Una vera funambola, insomma, la Laquidara, come esterna con precisione il titolo del lavoro: una funambola tra umori e sensazioni variegate, ma tutte, comunque, vincenti. «Funambolo è, anche, chi è fiero della propria paura», scrive la stessa Patrizia. Tra le sue paure, in effetti, non ci devono essere timori legati a questo disco. Più completo, più rotondo, più "suo", in poche parole più bello di così non poteva essere. Se "L'equilibrio è un miracolo", come recita l'omonimo brano (forse il migliore in assoluto del notevole lotto), la Laquidara c'è riuscita. Non negate i miracoli, abbiate fede, e prestate la giusta attenzione a questa artista. Una grande artista. (Andrea Rossi)