HYDRONICA "hYdroniKa"
(2007 )
Innanzitutto: questi non sono gli Hydronika, ma gli hYdroniKa. Non so dirvi cosa cambi realmente o perché, tra le due diverse forme di scrittura, ma dal momento che i ragazzi ci tengono parecchio (non troverete un loro file od un loro documento, cartaceo o su internet, che riporti il nome del gruppo nel primo, errato "modo"), diamogliene atto subito e non se ne parli più. Per fortuna, questo non è comunque l'unico argomento possibile e praticabile a riguardo di questa band napoletana: si può, ad esempio, aggiungere che si tratta di un ottimo ensemble. Che fa buona musica, ben scritta ed anche arrangiata in maniera valida. In più (perdonatemi ma sono maschietto...), la voce di Antiniska fa il resto. Una voce potente e ben utilizzata, ma soprattutto una voce sexy, che, senza usare facili ammiccamenti o trucchetti anni '70 (vedi, anzi senti Amanda Lear o similari), da alle composizioni quel "quid" in più che le rende straordinariamente vincenti. Probabilmente gli hYdroniKa senza di lei perderebbero un buon 50% delle proprie potenzialità. Ma, viceversa, la stessa "sexy girl" non sarebbe tale senza le composizioni di Francesco, Davide, Mario e Ciro (fratello di Antiniska), perché la verità è sempre ambivalente, ed anche stavolta l'unione funzione in maniera straordinariamente biunivoca. Ascoltatevi le ottime "Vortice" o "Forma nuova", nelle quali la suadente ragazza guida con la propria voce l'ascoltatore per mano, con fare da consumata crooner, fino a quando non subentra la chitarra solista, che non fa altro che raccogliere il testimone, senza che subentrino cedimenti. Ecco, la maturità e l'equilibrio di cui vi ho appena parlato è esattamente la chiave dell'album in questione, ovviamente non solo per quanto riguarda i brani citati ma per tutto il tempo del disco. Il rock italiano degli hYdroniKa, quindi, funziona, musicalmente ed anche (non ne avevamo ancora parlato) dal punto di vista testuale, con versi centrati e mai banali. Quindi non resta che augurare a questi ragazzi di farsi valere, nel panorama musicale italiano. Se lo meritano. (Andrea Rossi)