recensioni dischi
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THE POLICE  "Zenyatta mondatta"
   (1980 )

Sting, Stewart Copeland e Andy Summers non erano il solito “gruppettino punk” in circolazione alla fine degli anni ’70. I Police avevano una grande tecnica compositiva. La complessità della struttura stilistica era mascherata dal suono diretto del trio, il must della loro carriera, insieme e non. Indubbiamente, la loro matrice è il reggae, anche se l’hanno sempre mascherato bene con una attitudine da rocker menefreghista. In “Zenyatta Mondatta” (bellissimo il titolo, oltre per la rievocazione, anche per quelle doppie t con un suono secco, come la loro musica) l’intreccio tra basso, batteria e chitarra è spesso presente, soprattutto in “Don't Stand So Close To Me”, ”Driven To Tears”, “Bombs Away” e “De Do Do Do, De Da Da Da”. Tuttavia, il vero capolavoro dell’album è “When The World Is Running Down, You Make The Best Of What's Still Around”: chitarra tenue e sottile negli arpeggi, una sezione ritmica presente ma non assordante, un ritornello intelligente e per tutti, profani del gruppo di culto inclusi. Unico rammarico del disco: Sting. Questa estate ci sarà una reunion della band, non andate a vederli, vi prego. La magia è bella se spontanea, le creazioni a tavolino distruggono i capolavori di inconfondibile bellezza. (Matteo Preabianca)