recensioni dischi
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FIORELLA MANNOIA  "Gente comune"
   (1994 )

La passione di Fiorella per i brani di Enrico Ruggeri è ben nota (ne ha già interpretati moltissimi), ma pochi sanno che per ottenere "L'altra madre", splendida canzone che affronta con grande delicatezza il tema della droga, Fiorella perpetrò ai danni dell'amico Enrico quasi una specie di furto. Entrata casualmente in sala d'incisione all'inizio del '94 mentre Enrico stava provando, si innamorò del pezzo al primo ascolto; Ruggeri però non voleva cederglielo, l'aveva già "battezzato" come brano-traino del proprio album in preparazione. Occorse un bel po’ di tempo ma alla fine la spuntò Fiorella, che fece de "L'altra madre" il primo singolo estratto da "Gente comune". Per la cronaca, questo LP di Fiorella vendette bene mentre l'album di Ruggeri ("Oggetti smarriti"), forse anche perché privato del suo brano di punta, fu un mezzo flop. Fiorella, al di là delle apparenze quasi eteree, è quindi dotata di un bel carattere, del resto dimostrato dal fatto che, prima di dedicarsi alle sette note, la futura interprete di “Quello che le donne non dicono” sopravviveva facendo lo "stuntman" (sarebbe meglio dire "Stuntwoman") in diversi film (alcuni anche famosi). Tornando al disco, non c’è solo Ruggeri ma, come spesso succede nei dischi della Mannoia, fior di compositori: Ivano Fossati (che le ha scritto “Piccola piccola”), Francesco De Gregori (“Giovanna D’Arco”), Samuele Bersani (“Crazy boy”) ed anche Massimo Bubola, autore di due dei brani più riusciti del disco, “Camicie rosse” e, soprattutto, “Che vita sarai”. Grande, grande disco, fidatevi. (Andrea Rossi)