EL-GHOR "Dada danzè"
(2006 )
Davvero impressionante, questo disco dei napoletani El-Ghor. Impressionante, sorprendente ed avvolgente. Un muro sonoro totale, una rapida successione di idee vincenti e di note ammalianti. Al primo impatto non sembra una proposta italiana, si tratta di rock con forti venature anglosassoni (spesso su testi francesi). Uno zibaldone sonoro e multietnico. Poi, ai successivi ascolti, l'italianità di questi 4 ragazzi emerge, eccome. Alcuni brani rimandano ad una costruzione addirittura cantautorale, pur cammuffata da violente e precise schitarrate rock. A tratti rieccheggiano pure cantautori d'oltralpe, melodie da chansonnier francesi su un tessuto ruvido e distorto. La mezcla (per usare un termine di moda) funziona, eccome. Gli El-Ghor nascono 3 anni fa, ed in questo breve lasso di tempo si fanno le ossa dividendo il palco con senatori come Ulan Bator, Paolo Benvegnù, Acid Mother Temple. Subito un demo ("#1"), poi l'autoproduzione di "La profezia del Bambolo", e infine l'incontro (vitale) con Paolo Messere, già produttore per Blessed Child Opera, Silken Barb e, ancora una volta Ulan Bator. Ora quest'album. E, di fronte, il futuro. Roseo, non solo in Italia: sono pronto a scommetterci. Menzione speciale per l'opening "Cane" e per "Sipario", nella quale, tra un arpeggio e l'altro, Messere si presta anche vocalmente. (Andrea Rossi)