recensioni dischi
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ISTERESI  "Transizioni"
   (2006 )

Tanto per cominciare, che cavolo è l'isteresi? Uno stato simile all'isteria? E' forse il grado isterico raggiunto dalle donne durante il ciclo mestruale? Niente di tutto questo: l'isteresi è la caratteristica di un sistema di reagire in funzione dello stato precedente, quindi in ritardo rispetto alle sollecitazioni applicate. Non a caso il termine deriva dal greco "hystéresis" che significa "ritardo". Il processo avviene nei materiali magnetici e ferromagnetici, ma è anche usato per descrivere fenomeni biologici, e pure economici. Quando un campo magnetico viene applicato ad un materiale, questo rimane magnetizzato: ed è proprio questo il fenomeno alla base della memorizzazione magnetica in nastri e hard disk. E quindi, venendo a noi? Proprio da questa particolarità, da questo essere dipendente dagli stati precedenti, è nato questo progetto musicale, basato su un metodo compositivo assolutamente non convenzionale. I brani di questo disco sono stati composti partendo dalla linea di basso: dopo di che questa semplice linea di basso è stata inserita in un software musicale che l'ha elaborata. Solo a questo punto sono state scritte le melodie, le parti vocali e i testi. Così i brani che ne sono scaturiti sono stati ri-registrati dal compositore, da un musicista e da un cantante, sostituendo le parti composte al computer con parti suonate realmente. Un approccio, insomma, inverso rispetto al canonico. Ma, bisogna dirlo, baciato da ottimi risultati. I brani non risultano assolutamente forzati, il tutto fluisce in maniera naturale e non artificiosa alle orecchie dell'ascoltatore. Non solo: il concetto dell'isteresi, del dipendere dallo stato precedente, dalle decisioni precedenti, è confluito con naturalezza anche nei testi, che non a caso hanno come comune denominatore il cambiamento, nei suoi vari significati, soprattutto per quanto riguarda i momenti appena precedenti ad una decisione, ad un'idea, ad un'azione. L'isteresi, appunto. Non lasciatevi però fuorviare da tutto questo grande lavoro che sta alla base del disco, non fatevi spaventare da questo ed affrontate i brani a mente libera. Ne verrete vinti, ne sarete avviluppati. Poi, solo dopo metterete il tutto alla luce del progetto appena spiegato. L'opera assumerà così un valore maggiore. Questa è sperimentazione, insomma, ma fatta con il cuore, con l'anima. (Andrea Rossi)