recensioni dischi
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THE ETERNALS  "Heavy international"
   (2007 )

Se il Dub Narcotic Sound System avesse suonato realmente dub, avrebbe fatto uscire dischi del genere. Gli Eternals si sono formati nell'estate del 1997 e al momento ne fanno parte Damon Locks (voci/tastiere), Wayne Montana (basso/tastiere) e Tim Mulvenna (batteria/percussioni. La loro discografia si è appena arricchita grazie a questo loro terzo album full-lenght "Heavy International"; ma non dimentichiamoci anche dei 12" e degli ep che negli anni il gruppo ha pubblicato con Desoto, Thrill Jockey, Antifaz, GSL e con l'etichetta brasiliana Submarine Records. Il gruppo si è dedicato spesso a tour intensivi e non solo in America ma anche in Europa, Giappone e Brasile, da soli o in compagnia di amici come Mars Volta, Stereolab, Fugazi, Anti-Pop Consortium, Hood, Konono # 1, Tortoise, Beans, DJ Spooky, Brokeback e Califone. I loro pezzi sono stati remixati da Prefuse 73, A Grape Dope (John dei Tortoise), Birthmark, Exercise Tiger. Damon Lock è noto anche come artista visivo e oltre ad aver visto i suoi lavori pubblicati su molte riviste americane (ricordiamo la copertina di Fever Pitch) e giapponesi ha creato l'artwork per i dischi di At The Drive In, Dismemberment Plan, A Grape Dope, Omar Rodriguez (Mars Volta) e Savath & Savalas. Una voce impertinente e allucinatoriamente predicatrice conduce, trama e distrugge il tappeto ritmico e armonico che la band gli costruisce sotto. E' come se i migliori Moonshake fossero stati scritturati dalla On-U Sound e il loro disco fosse prodotto da Calvin Johnson. E' come se questa band suonasse dub prima che questo venisse inventato, dando profondità ai bassi e scarnificando le ritmiche nei tessuti armonici del funky-soul suonato da un manipolo di intellettuali di Canterbury nella prima metà degli anni '70. Per chi si sente orfano di Mark Stewart è giunto il momento di correre ai ripari. Un gusto nel combinare fraseggi classici con altre soluzioni di non facile collocazione di genere. Qui siamo molto spesso di fronte ad una nuova etichetta musicale. Forse si può dire "Dub ateo-pastorale", per il suo pregare l'assenza di un "Dio-Musa" da seguire. Per cui non esitate…