IO?DRAMA "Nient'altro che madrigali"
(2007 )
Ho visto il futuro del rock italiano, e portava un nome strano: IO?DRAMA. Non solo il nome, in effetti, è strano: se qualcuno m'avesse detto che il futuro del rock italiano sarebbe stato composto da chitarra, basso, batteria e... violino (?), mi sarei fatto serie domande sulla sanità mentale di questo "qualcuno". E invece è vero, è proprio così. E la cosa più eccezionale è che questo non comporta stonature, stranezze, è tutto spaventosamente naturale. Verrebbe quasi da chiedersi come sia possibile che tutti gli altri gruppi al mondo non l'abbiano fatto prima, quasi come se (ora) fosse irrinunciabile, tra chitarre distorte, basso puntuale e preciso, batteria che pompa come non mai, completare il proprio tessuto sonoro con un normale, semplicissimo ed ispiratissimo violino. L'unico precedente che mi viene alla mente è di quasi 40 anni fa, quando un gruppo chiamato Led Zeppelin osò ciò che non si poteva osare: infilare cioè su un tessuto hard (non progressive, hard al 100%) la melodia immaginifica di un flauto traverso. Parliamo, per chi non l'avesse capito, di 'Stairway to heaven'. Auguro al giovane gruppo milanese di ripercorrere la stessa carriera degli Zeppelin: non è un augurio da poco, in fondo. Tornando agli IO?DRAMA, non vi dirò che sono o sono stati i primi ad infilare un violino su un tessuto rock. Sono, semplicemente, i primi che lo fanno COSI'. Poi, basta, stop, cambiamo discorso: non vorrei che pensaste che l'unico vezzo, l'unico fattore positivo, l'unica originalità della proposta in questione risiedesse nella suddetta presenza dello strumento di Stradivari. Tutt'altro. Se non siete sbadati, vi ho detto inizialmente che siamo di fronte al futuro del rock italiano. Con tutto il rispetto, un violino da solo non basterebbe di certo. E, allora, ecco il resto: note incisive, trascinanti, avvolgenti, che si possono solo amare. E testi veri, vissuti, intelligenti, viscerali. Questi sono gli IO?DRAMA. E poi non mi dite che non ve l'avevo detto. (Andrea Rossi)