AGUA CALIENTES "Clackson!"
(2006 )
Ho pensato a lungo, molto a lungo su come etichettare gli Agua Calientes. Una definizione può influenzare, nel bene o nel male, il parere di molta gente, soprattutto se riferita ad un esordiente. E, per quanto una singola definizione sia sempre riduttiva, dopo lungo tergiversare ho deciso la mia etichetta per il gruppo in questione: gli Agua Calientes sono, semplicemente, geniali. Sì, geniali, perché ci vuole genialità (oltre che una buona dose di altre intuizioni e capacità) per produrre un album come "Clackson!". Il primo impatto è una ska... scatenato (scusate l'orribile ripetizione): e, badate bene, se tutto il lavoro continuasse così, sarebbe già un livello alto, altissimo per una nuova proposta. Il problema (problema?) è che, uno dopo l'altro, ci vengono proposti (o, meglio, sbattuti in faccia) praticamente tutti i generi musicali possibili (tolto l'heavy metal, il country ed il liscio...). E, incredibile a dirsi, tutti i generi, tutti i mondi musicali sono trattati alla grande. Gli Agua Calientes fanno ska da Dio, poi sono egualmente fantastici nel proporre beat, funk, pop, disco, addirittura etno ed anche una buona dose di canzone italiana. Sono letteralmente stupefatto, la varietà e soprattutto il valore assoluto di questo cd è davvero sorprendente. Si sente subito che non si tratta di novellini: sono oramai 10 anni che i ragazzi suonano in giro per lo Stivale, ma questo è il loro primo vero album, se si esclude l'E.P. "Surfin' ska" del '98. E se 10 anni sono serviti per elaborare questa proposta, beh, non sono davvero stati 10 anni buttati via. Particolare plauso alle due voci soliste Vincenzo De Sanctis e Danila Giunta, al basso puntuale di Fabrizio Tronca, e vera standing ovation per una sezione fiati da sballo. "Strega", "Soltanto 1 idea" e "Couleurs" sono a dir poco eccezionali, "Dune d'ombra" è avvolgente, "Rumore" (sì, proprio la cover di Raffaella Carrà!) è a dir poco geniale. Non avete scelta, scovate questo disco (nei negozi o su www.aguacalientes.it). Fatelo, o sarà peggio per voi. (Andrea Rossi)
