recensioni dischi
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GIUSEPPE SANTELLI TRIO  "L'uomo del '900"
   (2025 )

“Non giudicare il libro dalla copertina”, recita il titolo del primo brano dell'album “L'uomo del '900” del Giuseppe Santelli Trio, uscito per Emme Record Label. E in effetti è un giusto monito, dopo aver ascoltato l'album.

Il pianista Giuseppe Santelli, accompagnato da Alessio Iorio al basso elettrico e da Simone Ritacca alla batteria, con le prime note del primo brano ci introduce a un'atmosfera che prelude al solito disco jazz mediterraneo, con tanti accordi di maj7 e seste napoletane. Ci sono sì, ma in realtà dopo pochi minuti, il brano cambia direzione, diventa un funky, e alla fine è lasciato al solo pianoforte che ricalca uno stile neoclassico.

“Don Diego”, che ancora inizia con quel sentore romantico, ospita il grande sassofonista Javier Girotto, che già abbiamo incontrato in queste pagine, assieme all'Alma Saxophone Quartet (https://www.musicmap.it/recdischi/ordinaperr.asp?id=10271), che asseconda questo carattere. Ma poi il brano, da latin jazz diventa solo latin, innestando una ritmica salsa. Il posto del sax va a Gaetano Partipilo in “Pergola”, titolo che evoca un paese di montagna della Basilicata, e il jazz prende un po' di pepe ed energia.

Ma è con “Crom” che arriva la vera sorpresa. Un coro a cinque voci ci immerge in una polifonia armonizzata con maestria, raggiunta prima dai tamburi a cornice e dai ghungroo, poi dal trio. Il coro dialoga con il jazz in 6/8. In coda il tamburo e il ghungroo compiono una ripartenza solista dal sapore rituale. Poi arriva la titletrack, dominata dalle progressioni malinconiche del pianista. Nella seconda metà la malinconia viene spazzata via dagli accenti ritmici maggiormente marcati.

Per “Nuovi movimenti a Parigi”, nominando la capitale francese, non poteva non arrivare la fisarmonica, qui suonata da Salvatore Cauteruccio, che a un certo punto esegue il tema inseguita all'unisono da basso e pianoforte. Pekka Pylkkanen arriva in seconda battuta a improvvisare con il suo sax soprano, che aggiunge ulteriore raffinatezza al brano.

“Cammina con me” conclude il disco, un brano incentrato sull'ostinato di basso dove l'improvvisazione di pianoforte e batteria gradualmente sfilacciano il ritmo del brano, arrivando a una conclusione al contempo dinamica ed eterea. “L'uomo del '900” combina alcune carte diverse nel latin jazz, per mantenere alta l'attenzione dell'ascoltatore e mostrare le possibilità espressive del trio. (Gilberto Ongaro)