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ROSLYN  "Fiori"
   (2025 )

Attraversato da ineludibili, inconfondibili, inequivocabili suggestioni wave anni ottanta, “Fiori” è il nuovo lavoro dei Roslyn, progetto nato a Trani ad inizio millennio, oggi al terzo album nell’arco di una carriera segnata da una profonda, attenta, meticolosa ricerca sonora e dalla continua elaborazione di un linguaggio distintivo e peculiare.

I Roslyn di oggi sono Nazario Vigilante (chitarra e programming) e Enzo de Gennaro (voce), line-up ridotta all’essenziale senza precludere al duo sviluppi inattesi ed evoluzioni creative, sempre lucide e coerenti con la linea artistica che ne contraddistingue il percorso.

Rispetto al precedente “Nomi” (2019), gli atout rimangono immutati: il suono è saturo e congesto, una profusione di ampie melodie rigonfie di pathos, dense e strabordanti, spesso in veemente crescendo (“Eden”); il canto è sovraesposto, spinto, espressionista, emozionale, trascina con sé in un piccolo mondo a parte, avvolge e coinvolge; i testi, rifiniti con cura maniacale, ancora una volta brillano per ricercatezza lessicale e potere immaginifico.

Dodici episodi di vibrante intensità definiscono cinquantuno minuti intrisi di una palpitante poesia: in fondo, sono canzoni d’amore, in bilico tra nervi scoperti, orizzonti perduti e dichiarazioni accorate, in un turbine vorticoso di sentimenti altalenanti, certezze precarie, desideri non sempre appagati, in trepidante attesa di scenari in divenire.

Armonioso e morbido a tratti (“Vento”), aspro talvolta, ricco fino all’opulenza (“Nuance”), drammatico, teso (mirabile l’ingorgo sovraccarico di “Sakura”), romantico in senso letterario, eleva a leitmotiv i fiori che lo intitolano e dei quali sembra di avvertire il profumo, sfuggente o inebriante che sia, mentre ricama incessantemente trame imprevedibili e tesse paziente la sua tela raffinata.

Album dalle mille sfumature, pungente ed ammaliante, emana un effluvio che può attrarre, respingere, confondere, affascinare: questione di sensibilità. (Manuel Maverna)