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GIULIA PRATELLI & LUCA GUIDI  "Di Blu – Omaggio a Domenico Modugno"
   (2025 )

La cantautrice pisana Giulia Pratelli e il chitarrista livornese Luca Guidi realizzano lo spettacolo teatrale “Blu, dipinto”, attraverso il quale esplorano la musica di Domenico Modugno. La ricerca li appassiona così tanto che decidono di incidere le proprie versioni dell'artista di Polignano a Mare. Esce così “Di Blu – Omaggio a Domenico Modugno”, che raccoglie 9 cover principalmente acustiche, che dimostrano ancora quanto fresche possano essere quelle composizioni.

La scaletta si apre con “Amara terra mia”, che dà voce a una persona costretta a emigrare, lasciando quello che conosce. La voce di Giulia viene circondata da numerose percussioni che danno una connotazione mediorientale. Senza aggiungere altre parole, la musica connette i pensieri malinconici degli italiani che migrarono in passato, con chi migra oggi da altre latitudini.

In “Dio, come ti amo”, la voce sofferta di Pratelli viene accompagnata dai soli arpeggi di chitarra acustica, per poi passare a una chicca che non conoscevo: “Le farfalle”. Con l'ukulele ascoltiamo questa breve e festosa canzone dedicata ai lepidotteri, che per Modugno “sono i fiori del cielo, son le stelle dei prati”. E dalle farfalle passiamo alle nubi, con una versione incantevole di “Cosa sono le nuvole”. Guidi utilizza vari effetti per deformare il suono della sua chitarra elettrica pulita, e si aggiungono note di pianoforte. L'arrangiamento è arricchito dal canto di Marina Mulopulos, che utilizza la voce per creare delle tessiture eteree. Un episodio particolarmente emozionante.

Quando arriva “Vecchio Frack” c'è poco da dire: siamo nell'olimpo delle canzoni italiane, e questa versione non macchia l'originale. L'interpretazione di Pratelli riporta in auge il brano senza storpiarlo né caricarlo eccessivamente. C'è da dire che una canzone di tale sorta trascende l'interprete: le parole catturano l'attenzione, che resta rivolta a quell'uomo misterioso e malinconico.

E allora passiamo a “Meraviglioso”, dove Luca accanto alla chitarra acustica aggiunge l'elettrica suonata con lo slide, per ottenere quel noto effetto “hawaiano”. E dillo, ca mi voi bbene... La prossima che arriva è “Tu si 'na cosa grande”, canzone cantata anche da Ranieri, Mina, Zero... e anche la voce di Pratelli non sfigura di fronte a tante versioni.

Forse, per capire l'idea di unire la “dolce bambina” de “L'ultimo bacio” di Carmen Consoli alla bambina salutata in “Piove”, bisogna aver visto lo spettacolo teatrale. Fatto sta che l'ottava traccia inizia con Pratelli che intona il ritornello dai “mille violini suonati dal vento”, per poi essere raggiunta dalla voce di Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus) a iniziare la seconda parte con: “Ciao ciao bambina...”, e avviare il duetto con Giulia. Una sequenza di due accordi in maggiore settima e minore settima di chitarra chiudono la canzone con un'atmosfera onirica.

Come potrà mai finire un omaggio a Domenico Modugno? Domanda difficilissima... dai, vi do un indizio, Sanremo 1958... La scelta obbligatoria di “Nel blu dipinto di blu” viene comunque resa interessante dall'arrangiamento, che elimina lo swing per optare per un intreccio sognante di chitarra acustica e glockenspiel.

Giulia Pratelli canta e suona la chitarra acustica, Luca Guidi suona chitarra acustica, classica, elettrica, basso, piano, percussioni, canta i cori e cura la produzione. Assieme agli ospiti Marina Mulopulos e Mauro Ermanno Giovanardi, realizzano un piccolo gioiello che celebra uno dei padri della canzone d'autore italiana, senza tentare di imitarlo nel suo stile, e modificando gli arrangiamenti in maniera intelligente. (Gilberto Ongaro)