recensioni dischi
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CESARE CREMONINI  "Alaska baby"
   (2025 )

Credo che questo sia il secondo album mainstream che Music Map mi abbia proposto di recensire. E devo dire che non faccio fatica a scrivere di un ragazzo che ha cambiato il pop italiano, rivoluzionandolo con la sua vespa special anni 60 e portando i suoi testi e melodie a riempire nel 2025 gli stadi di tutta Italia. Le date del tour estivo sono tutte sold out, forse Roma ha ancora un paio di posti liberi.

''Alaska baby'' è il titolo di questa sua ultima fatica: un disco, a detta di Cesare, autobiografico, ma che potrebbe parlare della vita di tutti noi, ascoltate bene i testi. Ascoltate la traccia con Elisa ''Aurora Boreale'': siamo persi, ma basta rifare cose normali, baciarsi, vivere la quotidianità e ci si ritrova, si torna a dirsi ti amo. Figo. Capitato a tutti, a me sicuro.

Felicità, vieni a vedere che faccia ha un giorno senza pietà: la trovo una frase perfetta per chi rinasce, per chi ha passato un periodo buio e la cerca, la felicità, la brama! Il disco è disseminato di frasi come questa, che legano tutte le tracce come un filo rosso, la rinascita e la ricerca del “buono” della vita, del bello. Bei testi.

Non tralascio il capitolo del suoni e degli arrangiamenti, con il piano classico sempre presente: anche se in qualche traccia, come ''Streaming'' o la collaborazione con i Meduza ''Il mio cuore è già tuo'' non c’è, è comunque sempre presente, e ce lo portiamo con noi nelle singole tracce e ce lo porteremo negli stadi. Sicuro.

Bravo!

Non avete bisogno di questa mia recensione per ascoltare ''Alaska Baby'', il disco si fa ascoltare da solo, una poesia mi fa impazzire, un piacere che passa e cattura. Ecco, forse non ti porta via per mete estasiche (si dice?), ma in posti concreti che tutti noi possiamo vivere e raccontare. (Marco Camozzi)