CORDE OBLIQUE "Cries and whispers"
(2025 )
Si chiama Corde Oblique, e oblique sono le scelte musicali di questo progetto di Riccardo Prencipe. L'ottavo album “Cries and Whispers” propone un originale connubio di folk, metal e shoegaze.
L'organico è ricco: attorno alla mente del progetto Riccardo Prencipe, che suona chitarra classica, acustica ed elettrica, troviamo quattro voci cantanti e una recitante, violino, batteria e percussioni, basso e contrabbasso, pianoforte e sintetizzatori, mandola e mandolino. Questa varietà timbrica permette di sperimentare in direzioni multiple.
“Cries and Whispers” è suddiviso in due parti. La prima è chiamata “Post Metal / Folkgaze”, la seconda “Dark / Ethnofolk”. È stato coniato il termine “folkgaze” perché si incontrano le sonorità e alcune scelte compositive tipiche del folk nel violino e nella chitarra classica, con l'approccio lento e “a testa china, fissandosi le scarpe” proprio della dimensione shoegaze. In questo contesto, sorprendono le schitarrate distorte e la batteria con doppio pedale. Tutto questo, mentre nella seconda parte troviamo un “Tango di Gaeta”, dove la voce di Caterina Pontrandolfo emoziona con la stessa forza interpretativa di Tosca ne “Il terzo fuochista”.
Il filo rosso è quello delle atmosfere bucoliche che evocano le melodie cantate dalla suddetta Pontrandolfo e da Rita Saviano, Denitza Seraphim e Simone Salvatori. In “Christmas Carol”, che chiude la prima metà del lavoro, recita Maddalena Crippa.
Ci sono anche diversi brani strumentali. Prencipe chiude l'album da solo con le chitarre in “Gnossiene No. 1”. “The Father Child” è quella che maggiormente fa sentire la sua ispirazione post-. “A Step to Lose the Balance” prosegue su una direzione simile, ma è qui che arriva, come dicevo, il metal, con una melodia in tonalità minore suonata “smandolinando” lo strumento come nei tipici momenti più dark del genere. C'è anche uno special costituito essenzialmente da accordi diminuiti, che aumentano il senso di oscurità.
Nella seconda metà dell'album l'elettricità è assente, ma presenti sono tutte le suggestioni. “Cries and Whispers” è un viaggio emozionante e originale, consigliato a chi ama sentire i confini musicali sfumare. (Gilberto Ongaro)