recensioni dischi
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NAUSYQA  "Punq"
   (2025 )

Inizialmente nati come sestetto, poi divenuti quintetto per la scelta del chitarrista fondatore Antonio Todisco di dedicarsi alla produzione, qui i Nausyqa ci propongono il loro secondo lavoro "Punq".

Il gruppo ha una connotazione internazionale date le diverse provenienze dei propri componenti (Italia, Spagna, Olanda), ma si può considerare di stanza ad Amsterdam, in quella fucina formidabile che sono il Conservatorio e la cerchia dei più rinomati locali, Paradiso o Bimhuis per citarne due, tuttavia il disco è stato registrato in Italia, a Pesaro, città natale del bassista Richard Nacinelli.

La musica dei Nausyqa non è jazz nel senso più canonico del termine, ma vi attinge significativamente con una attitudine rock. La tromba del leader Antonio Moreno è spesso in evidenza e protagonista, tracciando diverse linee melodiche supportate da un sax alto, tastiere, basso e batteria.

Emerge a mio parere, dall'ascolto delle undici tracce originali, un grosso lavoro di ricerca nel mixaggio della timbrica degli strumenti ed una predilezione per andamenti ritmici uptempo. Le atmosfere create sono raffinate ed a tratti rarefatte, quasi psichedeliche.

Due brani su tutti avvalorano quanto sopra, e cioè il secondo ed il quarto in scaletta, rispettivamente: "Two weeqs" e "Valiant". Molto d'effetto è il lasciare in secondo piano a tratti, in distanza, il suono del synth e del piano elettrico.

Il tutto è pregevole sebbene non mi trasporti più di tanto; a volte arriva l'effetto "dejà entendu"... Spezzo una lancia, però, a favore del gruppo, dato che ritengo d'altro canto il brano "Partner", sesto in scaletta, l'episodio migliore, dove si toccano da parte di tutti gli artisti coinvolti livelli molto alti in termini di suggestione e note evocative... ancora quei suoni di synth in lontananza, quasi ad eco, sono una chicca...

La copertina merita una menzione dato che trattasi di persona reale come spiegato nelle note di redazione. Voto 7. (Roberto Celi)