recensioni dischi
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KYLES TOLONE  "Youth"
   (2025 )

Uscito da circa un mese, ancora non si spengono nelle mie orecchie le ottime soluzioni di alt-rock proposte dalla band tedesca dei Kyles Tolone nel nuovo full-lenght “Youth”. E, quello che mi colpisce maggiormente, è che i 10 brani in carnet riflettono la doppia indole euforica-malinconica che tanto colpisce nell’intimo.

Peraltro, la tematica del titolo srotola la concettualità verso il dualismo passato-presente, con la tendenza a sbirciare nel nostro passato ma tenendo ben in evidenza che, l’attuale che si vive, non rappresenta più la parte della nostra “gioventù” di pensiero, seppur sia oggi più saggia e consapevole.

L’imponente “Open your eyes” fa schiudere le orecchie verso un eccellente dinamismo che conquista noi “peccatori” dell’analisi esistenziale: ecco quindi che “Sinners” non è altro che un aumento di gradimento verso il combo teutonico, a braccetto con la gagliardia di “Silicon love”, mentre “Wait for me love”, “Walk out the door” e “Love twice” è un trittico di belle arie ballad, incorporate con rilevante personalità.

Con la titletrack e “Into the fire”, i ragazzi riaccendono il martello pneumatico ma spingendo senza tracimare con sonorità “a random”, ossia a casaccio, ma progettando formule magnificenti, similarmente ai Kings of Lion: ascoltare “Days of Haze”, please!

In coda, i Kyles Tolone piazzano l’eccellente “Going home”, incastonando una ricca alternanza d’umori. Si può considerare “Youth” un grande album? Jawhol! (Max Casali)