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GABRIELLA LUCIA GRASSO  "Sognatrici"
   (2025 )

Questo "Sognatrici", interamente scritto e composto da Gabriella Lucia Grasso, costituisce una rappresentazione molto importante relativa ad un tema di notevole spessore sociale e mediatico, ovvero quello dei diritti delle donne.

Gli undici brani sono peraltro la colonna sonora del relativo spettacolo nato dalla collaborazione fra la nostra cantautrice e Valeria Benatti, autrice teatrale e nota scrittrice.

Il patrocinio di Amnesty International Italia ne garantisce ed avalla l'assoluta importanza e ne colloca la valenza artistica in una posizione di punto di riferimento, per testimoniare e celebrare la lotta ed il coraggio espressi nel tempo dalle donne.

Dal punto di vista musicale occorre dire che Gabriella Lucia Grasso è una artista da tempo attiva nell'ambito della world music e del folk, con prestigiose collaborazioni nazionali ed internazionali dove Bobby McFerrin, Carmen Consoli, Peppe Voltarelli e Roberta Carrieri sono alcuni nomi.

Le sue origini siciliane e la formazione, sia al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma che alla Accademia del Teatro Stabile di Catania, ne completano il profilo.

I brani, ognuno con un proprio argomento, sono orchestrati ed arrangiati in veste acustica da Denis Marino, collaboratore storico della nostra cantautrice. La struttura armonica complessiva la si può definire come una sequenza di suggestive ballad acustiche, alcune vicine a quella dei cantastorie in dialetto siciliano.

Spiccano, fra le altre sonorità, quella delle chitarre acustiche (Gabriella Lucia Grasso e Denis Marino) e del flauto traverso (Lina Gervasi). I testi, curatissimi e con metrica ineccepibile, descrivono, ognuno col suo impatto diretto ed epico, le varie discriminazioni a cui le donne sono state o sono tuttora soggette.

Ecco allora il brano di apertura "A strega do demoniu", che narra di come nel passato tante donne sia state messe al rogo solo perché accusate di qualcosa non accettato dal contesto sociale dell'epoca. Il seguente "Mariannina" descrive il coraggio della protagonista, realmente vissuta, nel ribellarsi al matrimonio imposto e combinato dal padre.

La scaletta dei vari titoli tratta poi, fra l'altro, di matrimonio riparatore, delitto d'onore, autodeterminazione, maldicenza sociale, manicomi... Con significato di lotta per la libertà e solidarietà, ecco che è presente anche una versione della celeberrima "Bella Ciao", cantata coralmente, fra gli altri, da Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Tosca e Pietra Montecorvino.

L'ascolto complessivo trasmette un messaggio forte ed a tratti epico, scevro di eccessi femministi fini a sé stessi o politici. Il centro di tutto è, a mio parere, la ricerca e conquista della libertà, codificando diritti che devono essere unanimemente riconosciuti e rispettati.

Musica, letteratura, storia, costume, società, religione, potere... sono numerose le componenti di questa opera. Voto 8. (Roberto Celi)