TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI "Garage dub"
(2025 )
Teniamoceli stretti, visto che dobbiamo rimpiangere geni come Paolo Benvegnù che ci ha prematuramente lasciati. Davide Toffolo e compagni, figli della luna come i gatti, colpiscono ancora, voto 9,5.
Li seguo non dalla prima ora, ma ai tempi dell'album "Nel giardino dei fantasmi" ne scoprii il valore di assoluta novità (insieme a "Testamento" di Andrea Appino) ed eccellenza in un panorama che già allora pericolosamente declinava verso il peggio che ascoltiamo oggi, complice il declino generale da cui si salvano solo perle come i TARM e se vogliamo il buon Lucio Corsi.
Una band quella di Toffolo che ha varcato il giro di boa del trentennale - come (non) passa il tempo quando si è morti e però vivissimi – e produce un disco che è l’ennesima conferma. Ora esce versione dub, è anche questa è una conferma stilistica, del recente disco “Garage Pordenone” che già su questa pagina avevamo salutato con altrettanto ottimo voto.
Ebbene si conferma, si balla e si pensa, che volete di più? Ci si indigna e ci si innamora. Ci si esalta e si va in down grazie a questi impagabili e inimitabili (anche nell’uso sapiente del mascheramento antisistema) ragazzi di Pordenone che, loro sì, la musica la conoscono, la sanno fare: come scrivevamo per l’uscita dell’album “nudo” e senza dub “la sanno nutrire di reminiscenze che fertilizzano l'ascolto come lievito, sanno essere uguali a sé stessi ma sanno anche rinnovarsi senza tradirsi, e ora tornano con la loro ironia, con un tappeto sonoro che sembra uscire dalla cabina armadio dove ET sta alambiccando il suo apparecchio per chiamare casa”.
Confermo tutto quello che scrissi allora e con questa versione abarthizzata il tutto assume un tuning più urbano e ribelle, forse anche più disperato e consono ai tempi cupi che viviamo. Si balla, come ho già detto altrove, sul ciglio del vulcano. Ed è giusto che sia così. Perché "Garage Pordenone" era già sibillino dal titolo, scrissi allora, “che è una conferma delle capacità strumentali dei TARM, delle loro capacità di interplay nell'arrangiamento, conferma della tenuta generale di testi allusivi, costruiti sul filo di una lettura ironica e al tempo stesso realistica della situazione attuale”.
Ricordiamo ancora una volta che i Tarm non sono un prodotto casuale e alieno come antidoto al profondo nord, ma punta di diamante di una factory, ossia La Tempesta Dischi, davvero una fucina di indipendenti di vaglia, e basta scorrere la playlist per accorgersene.
E visto che siamo in tempo di celebrazioni, non sfuggono neanche loro: l’album, composto da dodici tracce dub più una bonus track esclusiva per il vinile, è anche la colonna sonora ufficiale della mostra “Tre Allegri Ragazzi Morti Expo”, l’unico luogo dove l’album è disponibile in formato fisico, in un’edizione speciale e limitata. “Tre Allegri Ragazzi Morti Expo”, fino al 9 marzo 2025 al PAFF! – Palazzo del Fumetto di Pordenone, accompagna il pubblico alla scoperta della storia e dell’immaginario artistico della band.
Segnaliamo anche che “Garage Dub” si presenta come un’opera dal respiro internazionale, curata da uno dei dubmaster più rispettati al mondo: Paolo Baldini DubFiles, già produttore di “Garage Pordenone”. Bonus track del vinile, "La nuova canzone per me”, l’ultimo brano inedito dei Tre Allegri Ragazzi Morti pubblicato lo scorso 4 ottobre assieme a un videoclip d’animazione: diretto da Erika De Nicola e prodotto da MoviMenti. Un viaggio immaginifico che è da supporre sia un ottimo antidoto o talismano contro il reale. Sarebbe piaciuto a Lovecraft e l’avrebbe anche fatto stare un po’ meglio. (Lorenzo Morandotti)