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EDDY MARCANO  "Onda nueva"
   (2025 )

Il violino è uno strumento vibrante pathos e sfrenato virtuosismo, ed Eddy Marcano ovviamente ne è artista sopraffino.

Gli altri protagonisti di questo album sono Freddy Adrián al contrabbasso, Juan Pablo Romero alla batteria, Pacho Flores alla tromba, Héctor Molina al cuatro, Juan Diego Villalobos al vibrafono e Paquito D'Rivera al clarinetto.

Si può notare questa esuberanza di talento e di virtuosismo in molti suoi concerti, essendo Eddy Marcano, uno dei più importanti violinisti e direttori d’orchestra venezuelani.

In questo nuovo lavoro discografico, dal titolo ''Onda Nueva'', si vuole divulgare anche il genere musicale eseguito, misto di tradizione, jazz e bossa nova in chiave venezuelana.

Nel “Tema de amor” feat. Baden Goyo il violino non ricerca che il tema reso profondo dalla struggente melodia, concedendo al virtuosismo le battute finali, in un “colloquio” con il pianoforte. L’entrata del violino è come un canto che inizia raccontando l’inizio di una storia d’amore, intrisa di sentimento mai languido ma, invece, malinconico, tipicamente latino, in cui si sentono gli odori, il calore e il propagandarsi dei sentimenti appassionati, anche quando una storia, la più bella storia d’amore… finisce. Eccezionale anche l’accompagnamento pianistico di Baden Goyo.

In “Araguita”, con Juan Diego Villa Lobos al vibrafono, gli interventi di Marcano dimostrano l’istintivo senso del ritmo venezuelano (in particolar modo con l’improvvisazione, non scontata per un musicista classico) grazie alla preziosità espressa dal suo violino.

In “Vida mia”, del pianista del gruppo Baden Goyo, si apprezza all’ascolto la pulizia del pianista nel cesellare il brano, un ottimo connubio con il clarinetto di Paquito D’Rivera, e il violino del Marcano. Sicuramente Eddy Marcano unisce alla propria esperienza di interprete anche quella di direttore d’orchestra, una nota questa che spiega l’incredibile affiatamento presente in questo mirabile lavoro musicale.

Gli strumenti sembrano respirare all’unisono in un turbinio di note ed evoluzioni virtuosistiche, con la leggerezza tipica dei ritmi latini ma con l’incisività del tema esposto dai vari strumenti in alternanza. Squisita la tecnica di Marcano che, con estrema disinvoltura e pulizia, passa da un registro all’altro senza far percepire alcuna discontinuità in un repertorio a dir poco impervio.

In “El Gavilan”, con l’arrangiamento di Romero, si rimane assolutamente sopraffatti dal ritmo, un turbinio di virtuosismo unito al tema principale che viene riproposto con sempre maggiore enfasi fino al finale, con il violino all’apice del risvolto tonale fermo e perfettamente vibrato. Un ascolto non usuale che induce all’apprezzamento di questo genere fusion di cui si elogiano interpretazione, esperienza musicale e talento vero. (Elisabetta Amistà)