recensioni dischi
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DROMEDARIES x ALEXOTERIC  "The burning bright light"
   (2025 )

“The Burning Bright Light” è il prodotto dell’incontro fra i Dromedaries, ovvero Keir Neuringer, sassofonista degli Irreversible Entanglements, la contrabbassista Shayna Dulberger e il percussionista Julius Masri, e lo scrittore e vocalist Alex Smith, in arte Alexoteric.

Registrato in una singola sessione, il disco incorpora elementi free jazz, trame sonore d’avanguardia e improvvisazione pura: nessuno dei musicisti coinvolti ha dovuto rinunciare a parte della propria creatività nell’approcciarsi a un progetto in grado di esaltare tutte le affinità non soltanto artistiche, ma anche sociali e politiche.

“The Burning Bright Light”, uscito per Karlrecord, muove dal caos frastagliato ma contemporaneamente compatto e ordinato di “The Multitudes Cannot Contain Me” e sfocia nel racconto cosmico di “Avant Jawn (Dissection in the Technoverse)”, impreziosito da suoni in grado di evocare gli scenari di un viaggio interstellare che informano, comunque, tutto il disco.

In questo contesto, tutti i brani sembrano fluire in maniera naturale e poter procedere senza alcuna soluzione di continuità, con “A Brass Planet (Cigarette Break in the Airlock)”, “Subspace Lab Fiend (The Duplicitous End of Already Nothing Nowhere Time)” e “Hermes Majesty 3.0 Firmware Safe Injection Site (or How I Learned to Love the Demiurge)” che danno la sensazione di essere parte di una narrazione di un valore complessivo superiore rispetto alla somma dei singoli elementi.

Nella speranza che questa collaborazione possa proseguire, “The Burning Bright Light” è, senza dubbio, materiale per gli appassionati del jazz moderno. (Piergiuseppe Lippolis)