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CAROLINA LEE  "It's still now"
   (2025 )

I berlinesi Carolina Lee rappresentano la perfetta e affascinante fusione della voce e delle qualità compositive di Nadja Carolina, anche alle chitarre, e dei tre musicisti che intorno a lei creano il suono minimalista e onirico che permea It’s Still Now, un efficace ed emozionante viaggio in un panorama musicale che come un pendolo oscilla tra le cantautrici soul e rock dei ‘70s e il dream pop dei ‘90s.

Le psichedeliche e lisergiche vibrazioni di It’s Still Now sembrano uno spettro che attraversa varie epoche passate per ritornare al presente con una veste nuova, originale e ambiziosa. Se in molti dei brani di questo nuovo album del quartetto, dalle chicche ipnotiche e dolcissime come “Savvy Heart” alle esplosioni vulcaniche e ruvide come “If I Try”, emerge la girls music dei ‘70s, quelle cantautrici e quelle band a leader femminile che attraversavano il soul, il pop e il rock con un’originalità e una grinta straordinarie, in tutti questi episodi i Carolina Lee risultano straordinariamente abili a declinare, in modo coraggioso e convincente, questo sound con il dream pop e, a volte, addirittura il trip-hop dei ‘90s, dando vita a un panorama sonoro particolarmente avvolgente e infuocato.

La forza propulsiva principale di è il talento cristallino di Nadja, la cui voce eccezionale e le cui capacità nello scrivere testi visionari e intriganti rende particolarmente avvincente il progetto. Non sono meno bravi i tre musicisti che l’affiancano, Simon Grote, Leah Croper e Lutz Oliver, che tra chitarre, tastiere, batterie e percussioni costruiscono un entusiasmante struttura ritmica e melodica finemente intrecciata al suo interno. Si pensi a episodi schietti e potenti come “One More Day” o “Ahead of Me”, efficaci e levigate, perfetti biglietti da visita per chi ancora non conosce la band e vuole capire come si muove e come interpreta i propri brani.

In definitiva, It’s Still Now è un progetto ambizioso, coraggioso e a suo modo spregiudicato, nel quale il quartetto berlinese si muove con carattere e con convinzione, dimostrando di saper padroneggiare generi del passato spesso difficili da declinare e da aggiornare in una versione originale e personale, cosa che ai Carolina Lee riesce bene e ha loro permesso di creare un disco divertente e intelligente, dove ogni nota e ogni beat risulta al posto giusto e al momento giusto. (Samuele Conficoni)