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RONAN COURTY  "Synesthesia"
   (2025 )

Il contrabbassista Ronan Courty ci accompagna nelle profondità sperimentali del suo approccio all'ingombrante strumento.

Uscito per Ormo Records, “Synesthesia” propone due facce della stessa medaglia, cioè da una parte un'esibizione dal vivo con il contrabbasso, registrata all'interno di una cappella altamente riverberante e proposta nella sua versione acustica; e dall'altra la stessa esibizione, elaborata elettronicamente.

“Synesthesia” è il titolo della prima traccia. 18 minuti in cui, nei primi 7, Courty sbatte l'archetto sulle corde in maniera tanto violenta quanto amorfa, senza creare delle forme continue.

Dopodiché invece si instrada sulla ripetizione di sedicesimi, sopra i quali organizza dei drones, delle note prolungate un po' più acute, che ricordano a tratti i feedback di chitarra nella musica rock.

La seconda traccia, anch'essa di 18 minuti, si chiama “Ideasthesia”, ed è la rielaborazione della take precedente, ma a partire dal settimo minuto circa, cioè da quando prima Courty installava quel tappeto di note in sedicesimi, che poi qui accompagna con dei colori leggermente diversi, e poi questa sorta di “motore manuale” viene gradualmente annacquato dai suoni costanti, che alla fine l'hanno vinta, restando soli durante il brano e facendolo terminare gli ultimi secondi in una calma statica.

Il musicista francese non cerca melodie. Su quella nota fissa di base esplora le possibilità del suono e della dinamica sinestetica, che tramite la ripetizione può far sembrare di percepire dei colori che emergono dal contrabbasso. Un viaggio ipnotico, al quale però bisogna arrivare preparati, con il mood giusto per goderselo bene. (Gilberto Ongaro)