SINEZAMIA "Distanze"
(2025 )
Parliamoci chiaro: la dark-wave non è in Italia un genere che spopoli, non è che ci siano cosi tante bands che lo abbraccino, però una splendida eccezione è rappresentata dal collettivo mantovano dei Sinezamia, capaci in 20 anni d’attività di scodellare una sostanziosa manciata di singoli, e.p. e 4 albums, tra i quali l’ultimo nato “Distanze”.
Tramite gli otto brani in lista, i ragazzi ci fan capire come il loro sound si sia evoluto con nuovi e brillanti inserti di rock e metal, tutti da assaporare con gusto elitario. Già, perché questa è musica per intenditori e non diretta verso orecchie poco propense alle proposte alternative. E va beh…peggio per loro!
Noi intanto facciamo partire la goduria tenace di “Vanità”, la quale scorre con indubbia personalità , pronta a delinearsi anche nell’oscurità di un “Trasfert” psicologico ben definito, per raggiungere presto una “Catarsi” evocativa tra Joy Division e Simple Minds.
Se ancora non l’avete intuito, un altro valore aggiunto della band è il coraggio di esprimersi in lingua madre: vi sembra poco? Eh, no! Lor Signori han la manifesta volontà di farsi capire bene su tematiche scottanti di una società malandata e moribonda, e soltanto il cambiamento può far gettare piccole ancore di salvezza, capita la loro mission?
Avanti tutta con “Brucia in me”, lanciata a tutta birra con un’invettiva mordace per tutte le falsità che girano nell’orbita di questi tempi balordi. Dopo l’interessante episodio simpho-rock di “Magico sabba”, si torna “Nella notte” ma stavolta con fari accesi e mai cupi.
Energia, chitarroni e rulli nervosi si stagliano nell’impattante “Ti prego aspetta”: quasi a volerci dire che non è ancora ora dei saluti poiché manca ancora, nel registro delle presenze, la schizoide elucubrazione di “Dietro il velo”. Ecco, ora sì che i giochi son fatti e riusciti pure bene… molto bene. Bravissimi. Prendete le “Distanze” solo dalle soverchie del Potere ma non da questo splendido album. (Max Casali)