recensioni dischi
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CRISTIANO FATTORINI  "Tutto intorno"
   (2025 )

Nell’orbita del mondo musicale, ci si può solo deliziare quando ci si incappa in dischi raffinati ed eleganti come questo di Cristiano Fattorini “Tutto intorno”, poiché poggia su conclamate esperienze maturate tra collaborazioni di un certo livello (orchestra di Pippo Caruso, Achille Togliani, Gianni Mazza, Stefano Fresi e altri), studi approfonditi di solfeggio, bossanova, swing, pop ed escursioni letterarie nel filone dei versetti satirici, riassunti nell’uscita di quattro libri.

Dopo il progetto in band con Lo Stretto Necessario, ora Fattorini vira in campo solista con questo debutto che consta di 8 brani cantati più episodi strumentali, tra i quali la soffusa versione di “Chi tene ‘o mare” del compianto Pino Daniele.

In totale, una quarantina di minuti caratterizzati da una miniata e ricorrente eleganza, cosparsa con discrezione in perline come la titletrack, “A guardare la notte”, “Aria” o “Respira”, mentre quel suo narrato confidenziale in “Lo sguardo paziente” e “Sui fianchi di fragola” ci fa sognare come le meravigliose melodie vintage che ci regalava la timbrica di Bruno Martino (“E la chiamano estate”, ricordate?).

Invece, l’acustica di “Nuvole come incertezze” ci dona atmosfere malinconiche, in bilico tra Concato e Fabi. In premessa si parlava di bossanova, no? Qua e là ce la offre sì, ma stilizzata nel jazzy: ascoltate e godete. Al congedo, Cristiano ci riserva briosi echi circensi con la spensierata “La sonata dei pensieri accesi”, che non sarebbe dispiaciuta a Fellini per una soundtrack delle sue.

Insomma, direi che il desco sonoro apparecchiato da Fattorini sia imbandito di prelibatezze uditive che nessuno lascerà nel piatto proposto. Su quello dello stereo invece resterà… e suonerà a lungo. (Max Casali)